Fondo per l’ambiente: una pioggia di euro destinata ai collegi elettorali per finanziare il rugby, i canili, il recupero di vecchi ciclomotori

Pubblicato il 1 Agosto 2010 - 17:46 OLTRE 6 MESI FA

La tendopoli di piazza D'Armi a L'Aquila

Il “fondo per la tutela dell’ambiente e la promozione dello sviluppo del territorio” servirà a finanziare cose che con l’ambiente non hanno nulla a che fare. A dirlo è Sergio Rizzo in un articolo pubblicato oggi 1 agosto sul Corriere della Sera.

C’entra qualcosa con la tutela dell’ambiente, infatti, l’adeguamento dello stadio comunale di Belluno? E la ristrutturazione della caserma dei carabinieri di Macerata? Il “recupero di alimenti eccedenti da mense”? Il restauro della parrocchia Madonna delle Grazie di Messina? Poco importa, come detto saranno tutti finanziati con “il fondo per la tutela dell’ambiente e la promozione dello sviluppo del territorio”.

Più che di un fondo si tratta di un nuovo serbatoio finanziario simile a quella che una volta si chiamava “legge mancia”, il sistema con il quale i singoli gruppi parlamentari distribuivano soldi a pioggia ai collegi elettorali. A questa brutta abitudine della politica italiana – spiega Rizzo – era stata decretata la fine nel 2007, con la giustificazione delle difficoltà dei conti pubblici, salvo vederla risorgere un anno dopo sotto mentite spoglie: quella, appunto, di un fantomatico fondo ambientale.

Quest’anno, i vari gruppi parlamentari della Camera hanno avuto a disposizione una bella somma per questo fondo: 51 milioni 575 mila euro. E venerdì  30 luglio la Commissione bilancio della Camera ha approvato la mozione che ripartisce quel pacco di soldi a ben 514 interventi che ha visto ovviamente, tutti d’accordo con l’unica eccezione dell’Italia dei Valori, che avrebbe rinunciato a distribuire un milione 300 mila euro chiedendo esplicitamente di destinarli al fondo per l’ammortamento titoli di Stato.

Il colmo è che questa pioggerellina dorata, dal vago sapore clientelare, arriva a poche ore di distanza dall’approvazione di una manovra finanziaria ancora una volta durissima con gli enti locali,il che rende il tutto ancora più smaccato – scrive ancora Izzo -.

Ecco nello specifico alcuni degli interventi. Ce n’è veramente per tutti: 30 mila euro per la manutenzione ordinaria delle sedi delle associazioni sportive dilettantistiche di Torino. Altri 30 mila per i lavori alla Curia arcivescovile di Bologna. E poi 20 mila euro all’Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d’Italia, presieduta da Gerardo Bianco: soldi che serviranno alla “realizzazione di laboratori scientifici in Calabria” (con soli 20 mila euro?). Quindi 10 mila euro per l’Associazione valsugana rugby.

Ma anche 220 mila euro alla Croce Rossa Italiana fra Bolzano e Città di Castello. Per non dire del diluvio di “mance” alle varie parrocchie: 130 mila euro a quella di San Sebastiano martire di San Sebastiano al Vesuvio, 100 mila a quella di Maria Santissima Annunziata di Naro, in provincia di Agrigento, 80 mila a quella di San Nicola a Lizzano (Taranto), 50 mila alla parrocchia Stella Maris di Porto Cervo, in Sardegna, e chi più ne ha, più ne metta.

Ci saranno pure 100 mila euro per la ristrutturazione degli spogliatori e il rifacimento del manto di erba (sintetica!) del campo sportivo della parrocchia Nostra Signora di Fatima di Talsano, nel tarantino. Non che i Comuni, usciti dalla manovra con le ossa rotte, non abbiano portato a casa qualcosina. A loro un po’ di soldi per la viabilità, per restaurare le facciate dei municipi.

Il Comune di Agerola, nella provincia di Napoli, ha avuto 300 mila euro per “la realizzazione di infrastruttura turistico-sportiva”. Quello di Agrigento, 250 mila per “manutenzione straordinaria della viabilità comunale”. Il Comune di Bicinicco intascherà 80 mila euro per fare un impianto fotovoltaico. Quello di Brescia, guidato dal deputato leghista Adriano Paroli, ben 500 mila per la ristrutturazione della platea del Teatro Santa Chiara. Quello di Campodarsego 45 mila per le tribune del campo sportivo. Quello di Catania, amministrato dal sindaco senatore Raffaele Stancanelli, ha ottenuto 250 mila euro per il verde pubblico. A Mortara, con 100 mila euro faranno un parcheggio. A Oulx, in provincia di Torino, sistemeranno la chiesa parrocchiale con 380 mila euro. A Ripa Teatina, in provincia di Chieti, le fogne e la rete del gas (150 mila euro).

A Santa Marinella, in provincia di Roma, salveranno le palme storiche (75 mila euro). Il Comune di Terlizzi, nel barese, spenderà invece 50 mila euro per una scultura in ricordo dei martiri terlizzesi alle Fosse Ardeatine. Quello di Castiglione della Pescaia, nel grossetano, 50 mila per un progetto di recupero di ciclomotori usati. Soldi saranno destinati anche alla Fondazione Emilia Vergani di Carate Brianza, per la manutenzione degli immobili (50 mila euro), alla Fondazione Madonna dello Scoglio per “sistemazione piazzale sagrato” (200 mila), al Giardino di Jacopo, una onlus del veronese, per il contenimento del randagismo (20 mila euro), all’istituto Immacolata di Lourdes a Sciacca per “restauro croce dipinta” (20 mila) e alla Congregazione missionari della Sacra Famiglia a Castione di Loria (Treviso) per recuperare un fondo agricolo con “specie vegetali autoctone arcaiche”: 50 mila euro.

Per quanto riguarda le province, che ovviamente non potevano mancare da questa lista, 110 mila euro sono andati alla Provincia di Biella per la tangenziale di Mongrando. Ben 650 mila a quella di Asti per la manutenzione delle strade. E addirittura 900 mila alla Provincia di Pescara per fare un impianto di pattinaggio artistico.

Rizzo in conclusione racconta che due milioni di euro che saranno utilizzati per la riqualificazione di piazza d’Armi, all’Aquila, luogo dove erano state piazzate le tende dei terremotati. Quindi ecco trovata una spesa di cui realmente ha bisogno di essere finanziata. Una consolazione piuttosto magra.