Formigoni “tradito” dalla Lega: “E’ il solito partito dei ribaltoni”

Pubblicato il 15 Ottobre 2012 - 11:51 OLTRE 6 MESI FA
Roberto Formigoni

MILANO – Il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, dà l’ultimatum alla Lega, che ”ha mostrato la sua anima inaffidabile e ribaltonista”: ”Se entro non cambiano subito la loro posizione, mi assumo il compito istituzionale, che mi compete, di limitare al minimo la campagna elettorale e andare al voto al più presto”.

Intervistato dal Corriere della Sera, Formigoni spiega che ”sei mesi di campagna elettorale per la Lombardia sono un fatto demenziale”, ora, aggiunge, tutto ”dipende dalla risposta che avrò dalla Lega nelle prossime 24 ore”. Si sente tradito dalla Lega? ”Sono più che altro allibito – replica il Governatore lombardo – Giovedì ci siamo parlati in tre: io, Alfano e Maroni. Abbiamo concordato la strategia, siamo andati davanti alle telecamere, ci siamo stretti la mano: e poi? Sono allibito e sconcertato: si conferma l’anima della Lega inaffidabile e ribaltonista”.

”Vuol dire che hanno proprio deciso di andare da soli – commenta poi sul lancio delle primarie – Non mi resta che augurare loro un buon cammino. Ma non credo andranno molto lontano”. ”Io – risponde Formigoni a chi gli chiede cosa farà dopo le dimissioni – sarò in campo. Non è necessario essere candidato: farò la campagna elettorale con un ruolo da definire”.

Formigoni si dice poi in ”totale sintonia” con i vertici del Pdl e non crede a un patto fra Alfano e Maroni: ”Ho visto come Alfano ha lavorato al mio fianco e a mio sostegno”, afferma. ”Non ho ricevuto nessun vantaggio da Daccò, e Daccò non ha ricevuto nessun vantaggio da me”, ribadisce inoltre Formigoni per quanto riguarda l’inchiesta sulla sanità lombarda.

Il governatore si dice poi non preoccupato dalla manifestazione indetta per stasera fuori del Palazzo della Regione per chiedere le sue dimissioni. ”L’opposizione – spiega – è libera di fare quello che vuole, è la democrazia, no?”.