Fornero: “Manovra andava votata, pareggio d’obbligo nel 2013”

Pubblicato il 16 Dicembre 2011 - 13:29 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La manovra correttiva ”e’ nata sotto l’imposizione dell’obbligo del pareggio di bilancio da centrare entro il 2013”: lo sottolinea il ministro del Welfare Elsa Fornero in una intervista al settimanale ”Vita” nella quale spiega che ”i tempi per un intervento più selettivo non c’erano.

Non potevamo – afferma – correre il rischio di uccidere quella parte di spesa che riguarda la sanità, i servizi alla persona, le pubbliche amministrazioni locali, la scuola e così via. In questo senso si’, la manovra è stata equa”.

Il ministro ha ricordato che non era possibile decidere di fare una patrimoniale ”senza un vero censimento dei patrimoni” e ha sottolineato l’equita’ dell’intervento in materia previdenziale soprattutto per quanto riguarda l’estensione del metodo contributivo pro rata a tutti.

”Ora tutti i lavoratori, che siano dipendenti pubblici, privati, liberi professionisti o politici – ha precisato – riceveranno la pensione in base agli stessi principi: gli anni di lavoro e l’età in cui andranno in pensione. L’uniformità di trattamento è assicurata per tutti, al di là dei privilegi che in questi anni i politici hanno assicurato a quella o quell’altra categoria. Le uniche eccezioni sono state concesse ai redditi più bassi.

Fornero ha inoltre ribadito che il blocco dell’indicizzazione delle pensioni superiori a tre volte il minimo ”e’ stato un sacrificio che ci è stato imposto dai vincoli di bilancio. Ma questo segmento del provvedimento – ha detto – non fa certo parte della riforma.

Sul lavoro Fornero ha sottolineato che ”La flessibilità non può continuare ad essere appannaggio solo di alcune categorie di lavoratori, ovvero i giovani, le donne e gli anziani. Dobbiamo batterci – ha detto – per costruire un mercato del lavoro che sia flessibile, ma anche inclusivo e competitivo, dove i settori e le categorie protette sia davvero ridotti all’osso”.