Fornero: “Il sì dei sindacati non vale una paccata di miliardi”

Pubblicato il 13 Marzo 2012 - 20:52 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “E’ chiaro che se uno comincia a dire no, perché dovremmo mettere una paccata di miliardi e dire ‘poi voi ci dite di sì’? Non si fa così”. Elsa Fornero, in uno dei giorni più tesi della trattativa sulla riforma del lavoro, usa l’assai poco tecnica nozione di “paccata”. E la usa in modo, che, in verità, chiarissimo non è. Dalla dichiarazione, infatti, sembra proprio che il ministro si dica non disponibile a “comprare” il sì dei sindacati a suon di miliardi. Neppure se si tratta di una proposta che per Fornero dovrebbe suonare irrinunciabile alle orecchie dei sindacati, quella della “l’inclusione e l’universalità degli ammortizzatori” nella riforma.

I miliardi, poi, a dirla tutta, il governo per ammissione dello stesso ministro, ancora non ci sono. Al punto che Fornero ammette: “Non sono in grado di dirvi dove saranno trovate le risorse, il Governo è impegnato a ricercarle”.  La Cgil, nel ribadire la tesi enunciata ieri dal segretario Susanna Camusso, quella del “passo indietro nella trattativa”, fa conti diversi e spiega che per una riforma di questo tipo di miliardi ne servirebbero quattro. Non spiccioli ma neppure la “paccata” ipotizzata da Fornero.

Eppure il ministro continua a dirsi ottimista, sia sul raggiungimento dell’accorso, sia sui tempi: “Confido nell’accordo e lavoro per questo – ha detto Fornero a margine di un convegno al ministero degli Esteri – l’entità del cambiamento è tale che posso capire che l’interpretazione di primo acchito sia uno choc. Però io ritengo che la riforma sia una buona riforma e mi risulterebbe molto difficile capire da parte del sindacato italiano che non si dichiari d’accordo con una riforma che lavora per l’intrusione e l’universalita’ degli ammortizzatori sociali”.

Il ministro ha proseguito: ”Noi proponiamo qualcosa. Mi sono impegnata a che le risorse non vengano tolte dall’assistenza. Mi sembra sia un buon impegno. Avrei voluto sentire una piccola parola di apprezzamento per questo impegno”.

Quindi la frase controversa: “E’ chiaro – ha detto – che se uno comincia a dire no, perché dovremmo mettere una paccata di miliardi e dire ‘poi voi ci dite di sì’? Non si fa così”. E’ questione di finezza lessicale: quello del ministro è un diktat “se non dite si vi scordate la paccata di soldi”, o una chiusura ad una trattativa sul cash, “non compriamo il vostro sì a suon di miliardi”. La differenza è sottile e la frase non aiuta a sciogliere il nodo. Di sicuro c’è solo che, nonostante le ambizioni della Fornero compresa quella di “ridurre la disoccupazione strutturale”, è passato un altro giorno e l’accordo sulla riforma del lavoro non è affatto più vicino. ”

Curioso, poi, il dettaglio delle cifre. Fino a ieri, a detta di Fornero, i miliardi indispensabili per la riforma erano due, cifra contestata dalla Cgil che ne indicava 4. Oggi, invece, i miliardi diventano una “paccata”

Intanto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, entra nella polemica scegliendo l’ironia. ”Non ero al tavolo” sul lavoro con il governo. ”Pero’ nessuno mi ha riferito di aver visto una paccata di miliardi. Forse si sono dimenticati di dirmelo”.