Assunti prima ma più licenziabili: la riforma c’è, solo la Cgil dice no

Pubblicato il 21 Marzo 2012 - 08:01 OLTRE 6 MESI FA

Elsa Fornero (Lapresse)

ROMA – Alla fine dopo una lunga serie di incontri serrati, sarà il Parlamento a dire l’ultima parola sulla riforma del lavoro che sarà realizzata nonostante il “no” del primo sindacato italiano, la Cgil. Il governo ha deciso di tirare dritto perchè, dice il premier Mario Monti, “nessuno oggi ha potere di veto e il governo non intende riflettere la cultura del consociativismo”. Tutte le parti sociali “acconsentono alle modifiche dell’articolo 18 ad eccezione della Cgil – commenta Monti in conferenza stampa – Ci dispiace, ma per noi la questione è chiusa”.

Rammarico per “il no della Cgil” è stato espresso anche da Elsa Fornero. Il ministro del Lavoro che firma la sua seconda riforma, dopo quella sulle pensioni si augura che “i lavoratori comprendano che la nostra riforma vuole essere inclusiva”. Ad ogni modo il tavolo, che sarà “conclusivo”, riprende giovedì. Chiusa la partita del mercato del lavoro, il presidente del Consiglio affronterà “un road-show all’estero per presentare la nuova Italia”.

Articolo 18 depotenziato ma anche ammortizzatori sociali dal 2017,  stretta su contratti co.co.pro e partita iva. E ancora, discriminazione tra la “buona e la cattiva flessibilità” e un’assicurazione: i soldi per la riforma del lavoro ci sono. Di seguito le principali novità illustrate dal ministro Fornero in un lungo incontro con la stampa:

Articolo 18. Reintegro nel posto di lavoro per i licenziamenti discriminatori (considerati nulli); solo indennizzo per i licenziamenti per motivi economici giudicati illegittimi dal giudice e decisione del giudice tra reintegro nel posto di lavoro e indennizzo per i licenziamenti disciplinari per i quali il giudice abbia rilevato l’illegittimita’.

E’ quanto prevede il Governo per la modifica dell’articolo 18 secondo quanto annunciato dal ministro del Lavoro Elsa Fornero. Che subito precisa: ”Mi dispiace molto che Cgil abbia assunto una posizione negativa”.

Il nuovo articolo 18, aggiunge Fornero, ”si applichera’ a tutti i lavoratori” ed è a giudizio del ministro “una soluzione equilibrata”. ”La riforma e’ complessa – aggiunge il ministro – Noi domani continueremo a lavorare per alcuni dettagli. Queste non sono norme (e mostra il foglio con le proposte, ndr), su questo abbiamo ricevuto un ampio consenso”.

Ma il ministro ribadisce l’urgenza della questione lavoro: ‘I tempi sono fondamentali” per l’approvazione della riforma del mercato del lavoro: ”Se potessimo usare una delega gia’ ottenuta la useremo, se questo non fosse possibile vedremo quale altra soluzione”. Fiducia, poi, sulla possibilità di tradurre il tutto in legge:  ”Il Parlamento e’ naturalmente sovrano, ma noi crediamo di riuscire a convincere le forze politiche che sostengono il governo del fatto che questa e’ una buona riforma, equilibrata e inclusiva”.

Lotta al precariato. ”Devo dire una valutazione che e’ personale del ministro del lavoro: ci abbiamo molto pensato e questa riforma ha grandi aspetti di equilibrio” afferma poi il ministro.

”Qualcuno ci dira’ che siamo stati troppo severi nel contrastare la flessibilita’ in entrata ma vogliamo contrastare il precariato in maniera seria – prosegue – Qualcuno ci dira’ che riduciamo le tutele in uscita: e’ vero ma vi ho spiegato che oggi la mobilita’ e’ riferita a 4 milioni di lavoratori e noi vogliamo portare l’Aspi su una platea di 12 milioni. Quindi le platee sono diverse. Anche su questo verremo criticati ma vogliamo dare un risposta in termine di equilibrio”.

Ammortizzatori sociali. Il ministro, nella conferenza stampa di martedì sera, illustra anche gli aammortizzatori sociali. L’Aspi, la nuova indennità di disoccupazione, ha secondo Fornero l’obiettivo di essere uno strumento ”esteso” e di rendere il sistema ”universalistico”. Esso, aggiunge, ”tutela il lavoratore anche nella ricerca di un nuovo posto”.

L’obiettivo dei nuovi ammortizzatori sociali, spiega ancora il ministro, è che ”il lavoratore non sia lasciato solo nel deserto”. Lo dice il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, al termine del tavolo con le parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro.

Le risorse addizionali per l’estensione degli ammortizzatori sociali con la graduale riduzione della mobilita’ fino a convergere nel 2017 nel nuovo Aspi che pero’ partira’ subito con l’approvazione della riforma sara’ di 1,7-1,8 miliardi. Le coperture finanziarie per i nuovi ammortizzatori ”ci sono e saranno ben specificate nella relazione tecnica”: ha detto Fornero .”Facciamo una modifica del mercato del lavoro – ha spiegato – le risorse devono esserci, non possiamo fare affidamento sulle risorse che potrebbero arrivare da lotta a evasione fiscale. Oggi dobbiamo dire queste sono le proiezioni di spesa, queste le scelte di copertura”.

”L’Aspi – spiega ancora Fornero – protegge il lavoratore nella ricerca di un altro lavoro. Non e’ una tutela del posto di lavoro ma la tutela del lavoratore nella ricerca di una occupazione. E’ una filosofia radicalmente mutata – spiega – Se sara’ compresa fino in fondo potra’ avere successo. Ma se la applichiamo alla mentalita’ vecchia e non viene richiesto alcun attivismo al lavoratore, allora potra’ avere difficolta’ di funzionamento”.

Contratto a tempo indeterminato “prevalente”. Nella riforma del mercato del lavoro, precisa il ministro,  c’e’ la norma contro le dimissioni in bianco. Rispetto ai contratti  ”Noi vogliamo che un contratto diventi dominante” rispetto agli altri che comunque sopravviveranno. ”Questo contratto e’ quello di lavoro subordinato a tempo indeterminato: questo e’ il contratto che vogliamo come punto di riferimento”.

Fondi di solidarietà per anziani. Il Governo vuole mettere in campo ”fondi di solidarieta”’ pagati dalle imprese per il sostegno dei lavoratori anziani che dovessero perdere il lavoro. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero precisando che non si parla di esodi o di prepensionamento ma solo di ”sostegno ai lavoratori anziani” perche’ la riforma delle pensioni e quella del mercato del lavoro devono tenersi insieme.

Congedo di paternità. ”La sperimentazione dei congedi di paternita’ obbligatori che saranno finanziati dal ministero del lavoro”: e’ quanto prevede la riforma del mercato del lavoro, spiega il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, al termine del tavolo a Palazzo Chigi, per ”favorire l’occupazione delle donne” e per conciliare i tempi di lavoro e famiglia.

Stage gratuiti addio. ‘Una delle cose che vogliamo fare – ha poi spiegato Fornero – e’ eliminare questi stage gratuiti. Dopo la laurea o dopo un master vai in azienda ma non fai piu’ uno stage gratuito, magari sara’ una collaborazione, magari un lavoro a tempo determinato ma e’ un lavoro e” l’azienda ”lo deve pagare”.

Flessibilità buona e cattiva. Tra le carte in tavola però non ci sono solo soluzioni, cure o dolori solo per chi esce dal lavoro. Il lavoro secondo Fornero chiama in causa il popolo dei co.co.pro e annuncia anche “vincoli stringenti ed efficaci” sui contratti intermittenti ed i contratti a progetto.

Fornero ha detto che bisogna investire nella formazione e non usare l’apprendistato come flessibilità. Il contratto a tempo indeterminato deve essere quello che ”domina” sugli altri per ragioni di produttività e di legame tra lavoratore e impresa. C’è anche un tetto: 36 mesi massimo di contratti a tempo, poi scatta il tempo indeterminato come già oggi dovrebbe essere.

Stretta anche sulle false partite Iva e sui contratti di associazione in partecipazione, limitati solo ai familiari di primo grado. Mentre per le partite Iva il rapporto di lavoro diventa subordinato dopo sei mesi se la prestazione e’ presso un mono-committente.

”La flessibilita’ vale: le imprese sono chiamate a pagare per questa flessibilta’ e pagheranno l’1,4% in piu’, un contributo che noi useremo per pagare un pezzo della riforma perche’ finanziera’ la disoccupazione. Oltre a cio’ ci sara’ un premio per la stabilizzazione” ha quindi aggiunto il ministro.