Foto con la Carfagna, Dagospia contro Bocchino: “Mi calunnia! E’ una follia”

Italo Bocchino

ROMA – Roberto D’Agostino all’attacco di Italo Bocchino minaccia querele all’indirizzo del portavoce di Futuro e Libertà. Il deputato finiano, secondo quanto riporta ‘Il Corriere della Sera’, accusa l’ideatore del sito Dagospia di aver telefonato alla moglie, Gabriella Buontempo, dicendole di avere in mano delle foto compromettenti di Bocchino e Mara Carfagna all’hotel Vesuvio di Napoli in accappatoio. D’Agostino smentisce categoricamente: “Follia pura. Se avessi avuto le foto le avrei pubblicate. Sono pronto a denunciare per calunnia chiunque avanzi anche il minimo dubbio sulla mia professionalità”. Dago ribadisce ancora: “Dietro Dagospia c’è solo D’Agostino”.

Lo scambio di accuse tra D’Agostino e Bocchino segna la fine di una vecchia amicizia coronata dalla presenza di D’Agostino e moglie al matrimonio del deputato finiano con Gabriella Buontempo. Ora Dagospia scrive: “Tirato in mezzo a sproposito da un deputato in chiare difficoltà politiche e personali, Dagospia deve suo malgrado occuparsi di affari di materasso e di soldi. Il che non è nelle nostre corde ma, come si dice, ‘a trombante, trombante e mezzo'”.

“Come si fa per tutti, belli e brutti – scrive ancora D’Agostino – Il resto, come le battute sull’impressionate catena di fallimenti messa a segno dal politicante, non c’entra con il materasso, ma con la caratura dell’uomo pubblico. Poi succede che però la signora moglie ha un sacco di soldi, mentre lui ha pure qualche problema finanziario e una grana giudiziaria a Napoli. Ma qui tutti tengono famiglia e insomma, alla fine hanno fatto pace“.

L’accusa del deputato finiano. Il punto di partenza della vicenda è una puntata di ‘Annozero’, quella del 23 settembre, in cui Italo Bocchino parlando del dossier sulla vendita della casa a Montecarlo, Bocchino sostenne che “Questo dossier è una patacca confezionata dal direttore de l’Avanti Walter Lavitola che ha girato con Berlusconi per il Sudamerica, in quel viaggio finito sulla stampa brasiliana per un festino. Nel documento c’è stato il lavorio diretto dell’entourage del presidente del Consiglio e poi in Italia è stato veicolato da Dagospia. Bisognerebbe fare una puntata per sapere chi c’è dietro Dagospia”.

Da lì, secondo la versione di Bocchino, D’Agostino si sarebbe vendicato chiamando la moglie di Bocchino e dicendole di avere l’intenzione di pubblicare delle foto di Bocchino e Mara Carfagna insieme all’hotel Vesuvio di Napoli in accappatoio. Lui dice al ‘Corriere della Sera’: “Era una calunnia, ma naturalmente ciò ha avuto conseguenze sulla nostra tranquillità e per questo ho raccontato tutto ai magistrati. Gabriella è pronta a confermare, soprattutto dopo i danni che ha subito anche nel suo lavoro di produttrice televisiva. Da quando io ho seguito Fini fuori dal Pdl le sono stati annullati tutti i contratti in Rai”.

A quanto pare Bocchino non ha reso pubblica la vicenda e non ha trovato ragioni per dare sfogo al suo risentimento fino a quando, racconta, non è stato chiamato dalla Procura di Napoli come testimone in relazione all’inchiesta avviata dai magistrati napoletani sulla presunta loggia segreta che avrebbe pilotato appalti e nomine oltre ad aver confezionato falsi dossier. Indagine che gira intorno alla figura del giornalista e uomo d’affari Luigi Bisignani che secondo i pubblici ministeri Francesco Curcio ed Henry John Woodcock avrebbe gestito un sistema di relazioni e contatti in grado di condizionare la vita pubblica. Bocchino racconta, secondo quanto riporta ‘Il Corriere della Sera’: “I magistrati mi hanno fatto ascoltare la registrazione di una telefonata tra D’Agostino e Bisignani. Il primo diceva che me l’avrebbe fatta pagare per quanto avevo detto in televisione”.

La replica di Dago. Secca e sdegnata la smentita del padre di ‘Dagospia’. “Tante ne ho sentite nella mia vita – dice D’Agostino – ma l’accusa di essere un ricattatore non mi era ancora capitata. Eppure Italo mi conosce bene, mi ha anche fatto fare uno scoop su Noemi Letizia, dunque sa come lavoro”. Poi ricostruisce quei giorni cui si riferisce Bocchino: “Dopo averlo sentito ad ‘Annozero’ mi sono imbufalito e ho chiamato Gabriella, visto che siamo amici da trent’anni. Le ho chiesto perché il marito mi attaccava, ero molto più che arrabbiato. Ma di foto davvero non ho parlato, anche perché se le avessi avute le avrei immediatamente pubblicate. Io faccio il giornalista e le notizie le chiedo anche al diavolo. Le chiedo a Bisignani e a decine di persone che come lui hanno informazioni. Con la famiglia Bocchino ho trascorso vacanze e serate e immagino che lui sia rimasto male per le notizie che ho pubblicato su Fini, ma questo non c’entra proprio niente. Lui ora mi sta calunniando. Mi sembra che il suo vero problema riguardi la crisi familiare, ma questo non dipende certamente da me. Leggerò quanto ha dichiarato e poi reagirò nelle sedi giuste. Forse però bisognerebbe sentire anche la versione di Gabriella. Non credo che potrà confermare quanto millanta suo marito. In ogni caso gli voglio ribadire che dietro Dagospia c’è solo D’Agostino”.

‘Libero’ torna ad attaccare Bocchino. Intanto si registra un nuovo attacco al deputato finiano dalle colonne del quotidiano diretto da Maurizio Belpietro. In un articolo si sostiene che la famiglia di Bocchino c0sta allo stato 9 milioni l’anno. I conti nelle tasche di Bocchino, secondo ‘Libero’, sono questi: lui come deputato “guadagna all’anno 110mila euro”, la moglie invece, in qualità di proprietaria della casa di produzione ‘Goodtime Enterprise’ e azionista del quotidiano ‘Roma’, prende ogni anno dallo Stato otto milioni di euro.

‘Il Roma’, secondo ‘Libero’, nel 2009 ha preso due milioni e 500mila euro in finanziamenti statali. Poi c’è la società di produzione che lavora con la Rai. Scrive ‘Libero’: “L’ultimo ‘articolo’ piazzato a viale Mazzini è una fiction del valore di sei milioni di euro, andata in onda fra gennaio e febbraio”.

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