Botte a fotografi: giardiniere di Gigi D’Alessio a processo per falsa testimonianza

Pubblicato il 13 Aprile 2010 - 13:06 OLTRE 6 MESI FA

Sarà processato per falsa testimonianza Costantino Savina, il giardiniere della villa all’Olgiata del cantante Gigi D’Alessio che “non disse la verità” nel processo conclusosi due anni fa con la condanna dell’artista napoletano e del suo braccio destro Roberto De Maria a 9 mesi di reclusione per aver aggredito l’11 gennaio 2007 i fotografi Mauro Terranova e Alessandro Foggia.

La decisione è stata presa dal gup Renato Laviola che ha rinviato a giudizio Savina. Il processo davanti al tribunale monocratico prenderà il via il prossimo 26 novembre. Il pm avrebbe voluto archiviare il procedimento ma il gip Marco Mancinetti, recependo un’istanza dell’avvocato Michele Licata, difensore di Foggia, aveva imposto in una precedente udienza l’imputazione coatta.

Il giardiniere, stando a Mancinetti, raccontò in udienza che fu Foggia per primo a prendere a calci D’Alessio e nascose dettagli sul pestaggio subito dai due fotoreporter, a cominciare dal numero degli aggressori. Circostanze non vere e smentite, tra l’altro, da uno scatto fotografico fatto da Foggia, caduto a terra, con il suo cellulare mentre Terranova erano attorniato da quattro complici di D’Alessio. Foggia riportò ferite giudicate guaribili in 47 giorni (andò meglio al suo collega) e preferì andare fino in fondo con la causa rifiutando ogni proposta economica avanzata da D’Alessio. Terranova, invece, ritirò la querela perché raggiunse un accordo con l’imputato.

Dal processo di primo grado -il giudizio d’appello è fissato al febbraio 2011- il giudice Laura D’Alessandro maturò il convincimento che i due fotografi furono vittime di una “deliberata aggressione” da parte di D’Alessio finalizzata al recupero di foto che il cantante «riteneva essere state scattate dai due nel corso della loro (presunta) irruzione» nella sua proprietà. Secondo l’accusa fu un pestaggio in piena regola, perché l’artista partenopeo, in quel periodo, era costretto a fare i conti con le ripetute incursioni nella sua vita privata della stampa scandalistica a caccia di “scoop” sulla relazione con Anna Tatangelo.