Francesca Pascale, figli e nipoti: Berlusconi sceglie la famiglia, la destra rischia grosso

di Silvia Cirocchi
Pubblicato il 19 Ottobre 2016 - 06:44| Aggiornato il 22 Ottobre 2016 OLTRE 6 MESI FA
Francesca Pascale, figli e nipoti distraggono Berlusconi e la destra rischia

Francesca Pascale, figli e nipoti: Berlusconi sceglie la famiglia, la destra rischia grosso

Non c’è un altro Silvio Berlusconi, non esiste. Questo dice Stefano Parisi, questo dicono gli elettori di centrodestra. E quelli di destra? Dov’è finita la destra nel nostro Paese? E’ rappresentata dal partito della Meloni?
Direi che possiamo archiviare Fratelli d’Italia come esperimento fallito rispetto agli obiettivi che si erano posti, oltre il candidato sindaco di Roma, il vuoto.
Salvini? Rappresenta perfettamente l’immagine del populismo, della scatola vuota senza contenuti. Parla per slogan e come ogni arringa folle che si rispetti ha il suo seguito, quello dei disperati che sono stanchi della situazione in cui si trova l’ Italia e vedono in lui una speranza, ignari del fatto che ogni sua proposta a conti fatti è costituzionalmente irrealizzabile. Perché sì, forse non sarà la Costituzione migliore del mondo, ma ce l’abbiamo e va rispettata.
Diciamo che la visione futura sembra non essere delle più rosee…ma proviamo ad analizzare la “situazione Parisi”.
Candidato sindaco di Milano per il centrodestra (unito), un ottimo risultato, ma pur sempre perdente e, come gli rimprovera Salvini, come può un’immagine perdente diventare leader e rilanciare la coalizione che dovrebbe opporsi a Renzi?
Ovviamente così dicendo si autoesclude anche lui dalla corsa alla leadership visto che possiamo annoverarlo tra i perdenti dell’ultima tornata elettorale. Doveva essere la sua consacrazione, il suo salto di qualità, ma si è rivelato solo un salto nel vuoto.

Parisi non convince. Non convince gli elettori di Forza Italia il suo negare l’appartenenza al partito del Presidente. Una storia di cui Berlusconi va fiero, e questi vuoti di memoria dell’uomo incaricato di rifondare il partito non sono ben visti.
Parisi in una intervista di qualche giorno fa ad Affari Italiani ha cercato di aggiustare il tiro, dicendo che Silvio Berlusconi è tutt’altro che finito, perché la verità è che i voti li ha lui, non certo la sua classe dirigente. Esatto. La classe dirigente di Forza Italia. Quella che ha stancato tutti, dai giovani del partito che scalpitano (e giustamente) per avere spazio, agli elettori che sono stanchi di vedere da 20 anni le stesse facce sedute sulle stesse poltrone. Quella classe dirigente che attacca Parisi non si capisce se perché lui non si identifica in Forza Italia o perché ha paura che il buon Stefano sia stato messo lì per fare quello che il Presidente Berlusconi non vuole o non ha cuore di fare: piazza pulita. Azzerare tutto per rilanciare il partito.
Ora inizia la campagna elettorale per il Referendum del 4 dicembre, una campagna che dovrebbe vedere il leader di FI in prima linea all’apertura di Milano e alla chiusura di Napoli. Quindi riscende in campo lui, ancora una volta.
Ma tutti sanno, visto che non ha fatto nulla per nasconderlo anche nella sua ultima intervista al settimanale Chi, che il suo impegno politico non sarà più quello di una volta, la sua intenzione è quella di seguire il partito sì, ma da una posizione più da Presidente onorario che da soldato di prima linea, vuole dedicarsi come è giusto che sia alla famiglia, ai figli e alla sua compagna Francesca Pascale. Nessuno, visto i suoi freschi 80 anni, può dargli torto.
Ma per chi conosce bene Silvio Berlusconi sa che non lascerà la sua creatura in mano a qualche sprovveduto, né tantomeno ai colonnelli che stanno sgomitando per trovare una posizione che nessuno di loro prenderà mai.
Perché tutti possono continuare ad immaginare lo scenario che vogliono, ma i leader non si scelgono a tavolino, li acclama il popolo, la massa. E senza Silvio Berlusconi Forza Italia non esisterà più. Perché nessuno voterà quel partito senza il suo leader carismatico al comando.
Tutti gli elettori di centrodestra sono ancora una volta, come dal 1994 ad oggi, nella mani di Silvio Berlusconi perché, Francesco Alberoni ci insegna, coloro che sono mossi da un desiderio spasmodico di potere e sono pronti a tutto per ottenerlo, possono salire molto in alto. Le persone che si muovono per amore della ricchezza e del prestigio personale possono raggiungere risultatati importanti.

Però solo chi è mosso da una visione può fare ciò che gli altri non riescono nemmeno a pensare, nemmeno a immaginare e che giudicano una follia o una sciocchezza.