Fiorito, il patto, i biglietti “chiedo-ricevo”. Corte dei Conti apre istruttoria

Pubblicato il 22 Settembre 2012 - 16:30 OLTRE 6 MESI FA
Franco Fiorito

VARENNA (LECCO)- La Corte dei Conti ha aperto un’istruttoria sul “sistema” dei finanziamenti alla Regione Lazio e ha chiesto alla Finanza di verificare tutte le spese degli ultimi due anni. Verifiche su quelle variazioni di bilancio che sarebbero servite per soddisfare le richieste sempre più esose di chi faceva passare come spese “politiche” cene, feste, viaggi, macchine, case, persino il conto del supermercato. E che ha speso  oltre 18 milioni di euro in appena 24 mesi. Gli accertamenti mirano a quantificare il danno erariale in modo che chi ha usato i soldi a fini personali sia costretto a risarcire quanto ottenuto illecitamente. Tradotto? Se e quando la magistratura avrà accertato chi ha sottratto soldi pubblici per spese (onerosissime) private, questi saranno chiamati a restituire il maltolto.

Forse sentitosi chiamato in causa, Franco Fiorito ha subito detto di voler dare il buon esempio e ha già annunciato di essere pronto a restituire “tutte le somme che mi si contesta di aver trasferito illecitamente sui miei conti personali, visto che io ho sempre agito in buona fede”.

D’altronde è proprio lui che ha parlato di un “sistema senza controllo”, di consiglieri che, con biglietti con su scritto “chiedo e ricevo”, chiedevano soldi al partito, li ricevevano, e li usavano per le spese più disparate: dagli aperitivi agli iPad, dal cellulare alla spesa. Nelle due casse di documenti consegnate ai magistrati – il procuratore aggiunto Alberto Caperna e il sostituto Alberto Pioletti – ci sono proprio questi foglietti con una semplice dichiarazione dei consiglieri che chiedevano soldi senza poter presentare alcuna pezza d’appoggio. “In quel caso – ha ammesso Fiorito – firmavano una sorta di autocertificazione “richiedo e ricevo” che mi sollevava dalla responsabilità”.

Da parte sua il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolini, ha definito gli sprechi dei fondi nella Regione Lazio, qualora dimostrati, ”gravi patologie che sono inimmaginabili”. La Corte dei conti, ha detto, ”è molto preoccupata e ne sente tutto il disagio perché sono fatti gravissimi in cui noi stessi, che pur siamo abituati a conoscere patologie, non pensavamo che, ove fossero vere, si potesse giungere a tanto”.

Per il presidente della Corte dei conti, alla luce di quanto sta accadendo, ”vi è la necessita’ del controllo dei bilanci dei partiti ed anche di altre spese, dal momento che deve essere chiaro” che quando si tratta di soldi pubblici sono necessari controlli e verifiche ”da parte di un organo esterno, indipendente ed autonomo. Tutti gli altri rimedi o meccanismi che si vogliono individuare – ha concluso Giampaolino – non rispondono a queste esigenze di fondo”.