Frisullo: “Mai preso soldi da Tarantini. Le donne? Non pensavo fossero escort”

Pubblicato il 23 Marzo 2010 - 09:08 OLTRE 6 MESI FA

Sandro Frisullo e Gianpaolo Tarantini

Sandro Frisullo è distrutto ma battagliero. L’ex vicepresidente della Regione Puglia per il Partito democratico, arrestato il 18 marzo scorso perché accusato di aver preso soldi dall’imprenditore Gianpaolo Tarantini per agevolare i suoi affari con Asl e ospedali, risponde alle domande dei magistrati e dice: «Avete indagato sulla Sanità per otto anni, come mai in galera ci sono soltanto io?».

Poi attacca: «Perché non era un reato essere amico di Tarantini, soprattutto tenendo conto delle persone che frequentava». Dura oltre tre ore l’interrogatorio davanti al giudice. L’obiettivo dell’indagato appare evidente: dimostrare di non aver mai intascato denaro e sottolineare anche come l’imprenditore pugliese fosse tanto stimato da essere approdato a Palazzo Chigi. La sua fama si deve proprio all’amicizia con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: nelle sue residenze Tarantini ha ammesso di aver portato ragazze a pagamento.

L’accusa per il politico del centrosinistra è di essere a «libro paga» di Tarantini che ha raccontato di avergli versato «12.000 euro al mese da gennaio 2008 a novembre 2008 e 50.000 euro per ogni delibera vinta». Non solo. L’imprenditore racconta di avergli organizzato incontri sessuali con tre ragazze e di avergli regalato «cappotti di cachemire, abiti di sartoria e scarpe Church».

Frisullo però continua a dire di non aver mai preso soldi e che credeva che quelle donne fossero amiche di Gianpaolo Tarantini: «Erano belle e disinibite, mi ero illuso che fossero “leggere” ma non sapevo affatto che si trattava di professioniste. In ogni caso io dividevo con Tarantini un appartamento che avevo preso in affitto, noi eravamo amici. È vero che mi ha regalato un impermeabile, un cappello e un paio di scarpe, ma soltanto nell’ambito di questo nostro rapporto».

Nel settembre scorso, quando il suo nome è stato iscritto nel registro degli indagati, Frisullo ha abbandonato l’incarico. Nonostante questo, i magistrati hanno motivato la scelta di chiedere la sua cattura «perché potrebbe reiterare il reato» e la tesi è stata accolta dal giudice. E per dimostrarlo citano alcuni colloqui con imprenditori intercettati nel gennaio scorso, durante i quali l’ex vicepresidente della Regione afferma: «Io non sono in vetrina, ma sono ancora nel negozio, cerco di dare una mano… Per mettere ordine negli scaffali».

La prova, dice l’accusa poi accolta dal giudice, «che ha ancora il potere di influire sugli affari».