Garagnani e i professori da punire: l’ideologia del piccolo dittatore inconsapevole

di Lucio Fero
Pubblicato il 12 Maggio 2011 - 15:46 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Deputati, eletti dal popolo e anche piccoli dittatori inconsapevoli. Fabio Garagnani è solo l’ultimo di una lista che si allunga. Dice l’onorevole Garagnani, con apposita proposta di legge: venga punito il professore che a scuola fa “propaganda politica o ideologica”. Garagnani non lo sa, gli va riconosciuto il beneficio della evidente inconsapevolezza, ma nella sua formula “politica e ideologica” c’è il nocciolo duro, anche se piccolo, della dittatura.

Se un professore fa “propaganda politica” e se Gragnani intende, come tutti intendiamo “propaganda” per uno o l’altro partito politico, il professore deve essere disciplinarmente punito e anche rimosso dall’insegnamento. Ma questo è già nelle leggi e anche nella realtà.

Però Garagnani dice altro, ricorre alla formula “propaganda ideologica”. Sa Garagnani che ideologia è letteralmente “scienza delle idee”? Sa Garagnani che ogni visione del mondo, ogni etica pubblica e pure privata è letteralmente “ideologia”? Compresa la sua, compresa quella cristiana o democratica o liberale? Sa Garagnani che letteratura, arte, storia, poesia e persino scienza sono nell’umano e nella sua storia inscindibili da ideologia?

Sa che nessuno può stabilire, tanto meno per legge, cosa è ideologia cattiva e cosa non lo è. C’è un solo modo per stabilirlo, è quello con cui si proclama una ideologia buona o obbligatoria per tutti e tutte le altre sovversive, maligne e vietate. Quel che hanno sempre fatto le dittature e quel che le democrazie hanno sempre non a caso cancellato: la patente di Stato alle ideologie. Lui vuol punire i professori che non prendono la tessera della sua ideologia. Garagnani non lo sa, va perdonato perché non sa quel che fa. Perdonato ma non obbedito, nessuna obbedienza è dovuta alla seppur inconsapevole ideologia della piccola dittatura. Non fosse altro perché le piccole dittature crescono.