Gariboldi, la “patteggiatrice innocente”

Pubblicato il 13 Gennaio 2010 - 13:19 OLTRE 6 MESI FA

Rosanna Gariboldi

Ha ricevuto tanta solidarietà, da amici, da gente comune e anche da gente non proprio qualsiasi. La telefonata più solidale e gradita le è arrivata da Silvio Berlusconi ma altri politici e autorità lombarde e nazionali non sono state da meno. Solidarietà e telefonate, ha detto lei stessa, che si fanno ad “un innocente”. Ma è innocente Rosanna Gariboldi?

Per sua stessa ammissione davanti alla giustizia no, proprio no. Infatti ha “patteggiato” la pena. Due anni con la condizionale e una restituzione di un milione e 124mila euro. Quando un imputato patteggia e restituisce ottiene sconto di pena proprio perchè accetta e dichiara la sua colpevolezza. Nel caso specifico colpevolezza di riciclaggio di fondi neri tratti da tangenti su finte e gonfiate operazioni di bonifica ambientale. Dice la Gariboldi: “L’ho fatto per uscire di galera, solo per questo”.

Possibile che sia andata così, ma prima di lei per gli stessi reati aveva patteggiato Maria Ruggiero, 21 mesi e 5,6 milioni restituiti. La Ruggiero che lavorava con Giuseppe Grossi, l’imprenditore delle bonifiche e l’autore dei bonifici sui conti bancari della Gariboldi. E prima ancora avevano patteggiato Giuseppe Anastasi e Paolo Pasqualetti, per lo stesso “affare”. Tutti vittime degli stessi giudici? Tutto obbligati a patteggiare? Perchè, se innocenti, tutti i loro avvocati hanno consigliato loro di patteggiare? E quei milioni di euro erano i loro stipendi faticosamente risparmiati?

La Gariboldi è la moglie del vice cordinatore nazionale el Pdl Giancarlo Abelli. Forse la solidarietà è più verso la “sfortunata” che verso “l’innocente”.