Gasparri pugnala Fini: “Noi del Pdl non accettiamo lezioni dai laicisti”

Pubblicato il 27 Agosto 2009 - 16:46 OLTRE 6 MESI FA

gasparri_finiGianfranco Fini non è proprio Giulio Cesare, tanto meno Maurizio Gasparri ha la statura storica di Bruto, però la coltellata è stata inferta con sommo piacere e nessun pudore. Gasparri, capogruppo parlamentare del Pdl, insieme all’altro capogruppo, Quagliariello che però viene da Forza Italia, hanno nel modo più clamoroso e ufficiale possibile politicamente pugnalato Gianfranco Fini. Quel Fini oggi presidente della Camera e fino a ieri ledaer di An, il partito senza il quale Gasparri non sarebbe politicamente esistito.

Fini aveva detto: «Costituzione alla mano, le leggi le fa il Parlamento, non il Vaticano». Gasparri e Quagliariello dicono, anzi scrivono di «non accettare lezioni di laicità» da Fini. Anzi scrivono che quello di Fini è «laicismo», cioè cultura e ideologia degenerata. Ricordano che la legge sul testamento biologico votata dal Senato ha ricevuto consensi di maggioranza più e più volte e «costituisce alta sintesi tra la volontà del malato e quella del medico». Infatti il malato può, anche da sano, scrivere le sue volontà su un testamento di cui però il medico può tranquillamente non tener conto. E, se la medicina dice che alimentazione e idratazione per via di cannule e bisturi sono interventi medici, il Senato ha stabilito invece che non di cura si tratta ma di diritto-obbligo cui ciascuno è sottoposto. Che questa sia poi la fotocopia del pensiero e delle disposizioni vaticane in materia è, per Gasparri e Quagliariello, solo una pura coincidenza che soltanto i maligni possono rilevare.