E’ gelo tra Napolitano e Berlusconi. Letta: “Non mi avevano avvertito”

Pubblicato il 5 Febbraio 2011 - 10:11 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

ROMA – E’ gelo, ancora una volta tra Giorgio Napolitano e Silvio Berlusconi. La tensione è tornata altissima dopo il “colpo di mano” del governo sul federalismo e la conseguente bocciatura del decreto da parte del Quirinale. Gli animi, da entrambe le parti, sono surriscaldati e a tentare la mediazione sono solo Gianni Letta e Umberto Bossi. Il primo, dopo un colloquio quasi glaciale con Napolitano, ha tentato di difendersi dicendo di non essere stato informato della convocazione straordinaria del Consiglio dei Ministri, giovedì sera, per l’approvazione del decreto sul federalismo comunale. Bossi, da parte sua, ha avuto un colloquio telefonico con il Capo dello Stato in cui si è scusato e ha fissato per la prossima settimana un incontro al Quirinale.

Il problema è che al Colle proprio non sono andate giù tre cose. La prima, è che il governo abbia tentato di “aggirare” il problema, dopo la bocciatura del federalismo in bicamerale, non tenendo in nessun conto il parere del Parlamento. Secondo poi, a Napolitano proprio non è andato giù, che, in assenza di Letta, colui che si è occupato di convocare il Consiglio dei ministri straordinario giovedì sera, non si sia preoccupato minimamente di avvertire di questo il Quirinale. Il Capo dello Stato, infatti, dopo la bocciatura del testo da parte della bicameralina, non sapeva nulla di ciò che stava succedendo. Il capo dello Stato non aveva ricevuto alcuna comunicazione sull’esigenza di convocare d’urgenza l’esecutivo e in un certo senso seguiva la vicenda al buio. Terzo punto, chi gli sta vicino dice che Napolitano si sente preso in giro da Berlusconi. E’ di appena tre giorni fa, infatti, il richiamo del Capo dello Stato ad abbassare i toni ed evitare contrapposizioni, soprattutto sull’approvazione del federalismo. Berlusconi all’epoca aveva detto di essere “pienamente d’accordo”. Ma nemmeno il tempo di una settimana che arriva il colpo di mano, e proprio sul federalismo.

Sarà per questo che, come scrive Federico Geremicca sulla Stampa, Napolitano in queste ore è “puntiglioso. Fermissimo. Pignolo fino ai limiti della più assoluta intransigenza. E con uno stato d’animo – raccontano – a metà tra l’irato e l’offeso”.

Dall’altra parte, sembra che Berlusconi abbia accolto la bocciatura del Quirinale come un attacco politico e personale. “La sua è stata una decisione politica – ha detto il premier ai suoi venerdì sera – Altro che. I nostri tecnici ci hanno spiegato che avrebbe potuto anche firmarlo. Ha voluto deliberatamente cogliere solo gli aspetti negativi di quanto abbiamo fatto”.