Genzano, l’ex villa di Lusi alla cultura. Appello di vip, sindaci e scrittori

Pubblicato il 3 Luglio 2012 - 16:11 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La villa di Genzano di Luigi Lusi, l’ex tesoriere della Margherita agli arresti dal 20 giugno scorso, fa gola a vip e sindaci. Un appello del Consorzio Sbcr chiede la casa, indebitamente acquistata dall’ex senatore con fondi della Margherita, per farne un polo culturale. Tra i sostenitori eccellenti figurano l’attore e autore teatrale Ascanio Celestini, il critico d’Arte e giornalista Philippe Daverio, i cantautori Giovanna Marini e Simone Cristicchi, il compositore Giorgio Battistelli. Tutti schierati  in prima linea al fianco dei sindaci dei Castelli Romani per chiedere di poter ottenere la gestione della villa di Genzano.

Appello in linea con quanto auspicato dallo stesso presidente dell’Api, Francesco Rutelli, che ha dichiarato pubblicamente l’intenzione di “recuperare il maltolto e destinarlo a finalità pubbliche e sociali”. Più recentemente lo stesso legale dell”ex tesoriere, Luca Petrucci, ha ribadito in un incontro con i vertici del consorzio bibliotecario di Genzano (che riunisce i 17 comuni dei Castelli Romani) la proposta di destinare la villa all’Sbcr.

A firmare l’appello sono stati anche altri esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo, ma anche sindacati, scrittori e docenti universitari. Il prossimo 6 luglio, alla vigilia del giorno in cui i liquidatori scelti dal partito dovranno decidere dei beni confiscati al senatore, i 17 sindaci dei Castelli terranno una conferenza stampa a due passi da Villa Holdert, la struttura che vorrebbero ottenere per poter creare un polo culturale della zona in collaborazione con il Sistema bibliotecario dei Castelli Romani.

Il consorzio, per voce del suo neopresidente Massimo Prinzi, vuole ”fare in modo che la ex villa Lusi diventi luogo della cultura dei Castelli Romani, una grande vetrina dei nostri Comuni e delle loro potenzialità, da vivere in nome della conoscenza e della valorizzazione dell’intera area. Dando vita a un laboratorio culturale e sociale, di confronto e scambio, che diventi espressione di tutte le realta’ castellane”.