Wikileaks. Berlusconi e le due iniezioni di cortisone per ricevere Gheddafi

Pubblicato il 1 Febbraio 2011 - 10:42 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

ROMA- Per ricevere il colonnello libico Muammar Gheddafi, Silvio Berlusconi si sarebbe fatto due iniezioni di cortisone per resistere al dolore. Secondo un cable diffuso da Wikileakas il premier «quasi svenne» nel giugno del 2009 mentre attendeva a Ciampino l’arrivo di Muammar Gheddafi.

In quei giorni il Cavaliere sembra che avesse il torcicollo, fu «costretto a due iniezioni di cortisone» per andare dal leader libico, visto che quest’ultimo minacciava di annullare la visita.

E’ quanto si legge nel resoconto del viaggio a Roma di Gheddafi dell’ambasciatore italiano a Tripoli, Francesco Trupiano, all’ambasciatore americano e quelli europei pubblicato da Wikileaks.

“L’ambasciatore italiano – si legge nel cable siglato dall’ambasciatore americano a Tripoli Gene A. Cretz – ha descritto la miriade di incidenti ed imbarazzi” nella prima storica visita di Gheddafi in Italia, riferendo del soggiorno romano del leader libico al diplomatico Usa e quelli europei.

”Berlusconi soffriva di un acuto mal di schiena (la cronaca ufficiale parlo’ di ‘torcicollo’, ndr) quel giorno e chiese una iniezione di cortisone per potersi vestire. Ma le cose non migliorarono, e allora gli italiani notificarono a Gheddafi, che in quel momento si trovava a bordo del suo aereo e sorvolava Roma, che il premier avrebbe potuto non esser presente all’aeroporto”.

Ma i libici andarono su tutte le furie ”e minacciarono di cancellare la visita se Gheddafi non fosse stato accolto da Berlusconi o dal presidente Giorgio Napolitano”, si legge ancora nel file, datato 18 giugno 2009. ”A quel punto Berlusconi chiese e ottenne un’altra iniezione di cortisone, che gli consenti’ di arrivare all’aeroporto”, anche se “Trupiano riferi’ che diverse volte il premier e’ stato sul punto di ‘collapsed’ (svenire) per il forte dolore mentre aspettava”. Dopo il lungo elenco di “episodi estremamente imbarazzanti secondo gli italiani”, tra i quali gli americani notano la decisione di Gheddafi di “essere il solo uomo in una sala con 700 ragazze”, Cretz scrive che “gli italiani sono ovviamente sollevati dal fatto che la visita di Gheddafi, che ha fatto arrabbiare tanti romani per i disagi creati nella capitale, si sia conclusa”.