Se Ghedini e Longo si dimettono, il processo Mills verrà prescritto

Pubblicato il 12 Febbraio 2012 - 16:19 OLTRE 6 MESI FA
David Mills

David Mills

MILANO – Il processo Mills che vede imputato Berlusconi per corruzione, si avvia ad una prescrizione ormai certa che avverrà anche prima della sentenza di primo grado.

In teoria,  i giudici hanno fissato la prima udienza utile all’esito della decisione per il prossimo 25 febbraio. Il 18 febbraio però, la Corte d’appello prenderà una decisione a proposito della ricusazione chiesta dall’ex premier. Sabato 11 febbraio, l’udienza si era esaurita con il pm che ha rimandato la fine della requisitoria a mercoledì 15, e i difensori che meditano per quel giorno di dismettere il mandato difensivo prima delle arringhe.

Il questo modo, il  Tribunale sarà costretto a nominare all’ex premier un avvocato d’ufficio che, nulla sapendo, ovviamente chiederà termini a difesa: “Valuteremo con il nostro assistito se abbia senso la permanenza dei difensori in questo processo”, anticipano i parlamentari Ghedini e Longo.

Nella giornata di sabato la difesa dell’ex premier ha chiesto di sentire una lunga lista di testimoni, una sessantina.Per il pm Fabio De Pasquale, si trattava di “testi improbabili in giurisdizioni lontane. Nessuno – ha aggiunto il magistrato – può venirci a dire che Silvio Berlusconi per venti anni è stato in Groelandia”. Il tribunale ha così rigettato le richieste di sentire altri testimoni.

Subito dopo, però, i legali Ghedini e Longo hanno posto un’altra questione chiedendo al tribunale di indicare gli atti da utilizzare nella discussione considerando che ci sono alcune dichiarazioni di persone non sentite in aula e che andrebbero lette nel processo. “Non ho molto da dire, è una vicenda che mi riposta a 20 anni fa, nei processi di mafia era stato utilizzato questo formalismo di rileggere tutti gli atti in aula”, ha detto De Pasquale. I giudici, dopo una nuova camera di consiglio, hanno bocciato anche questa richiesta

Ma le parole del pubblico ministero, intanto, hanno fatto insorgere i capigruppo Pdl di Camera e Senato: “Non volevamo usare parole grosse, ma vediamo che i pubblici ministeri di Milano del processo Mills usano parole insultanti. Il comportamento loro e del tribunale è quello tipico di un tribunale speciale. Il Csm ci dia un’occhiata”, ha detto Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati Pdl. E subito dopo arriva la dichiarazione di Maurizio Gasparri, numero uno dei senatori del partito: “Gli insulti e le allusioni non sono accettabili. Ormai è sempre più evidente la vera ed unica motivazione del processo, colpire ad ogni costo Silvio Berlusconi”.

“Silvio Berlusconi è colpevole al di là di ogni ragionevole dubbio” ha detto il pm, Fabio De Pasquale, aprendo la sua requisitoria. Il magistrato non è arrivato a formulare la propria richiesta di condanna perchè, prolungandosi la requisitoria, il Collegio giudicante ha deciso di terminarla nella prossima udienza fissata per il 15 febbraio, ma quel giorno i difensori Ghedini e Longo potrebbero dismettere il mandato difensivo.