Cito, Galan…i 7 onorevoli predatori del vitalizio perduto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Ottobre 2015 - 08:16 OLTRE 6 MESI FA
Cito, Galan...i 7 onorevoli predatori del vitalizio perduto

Giancarlo Galan ha fatto ricorso per difendere il suo vitalizio

ROMA – Francesco De Lorenzo rivuole il suo vitalizio da 4.013 euro mensili. Ha fatto ricorso contro la legge che glielo toglie il vitalizio perché condannato a 5 anni per associazione a delinquere. Francesco di Lorenzo, ex ministro quel vitalizio lo prende da 21 anni e il suo ricorso l’avvocato ex deputato di Forza Italia Maurizio Paniz lo motiva tra l’altro con l’argomento che vuoi togliere a un signore di 80 anni una abitudine/consuetudine, insomma un diritto acquisito, acquisito perché così è da un sacco di tempo?

Giancarlo Galan e Amedeo Matacena il ricorso contro l’esclusione dal vitalizio l’hanno fatto addirittura preventivo. Galan ha patteggiato 2 anni e otto mesi, è ai domiciliari, continua a percepire lo stipendio da deputato, è uno dei protagonisti del pantano-laguna della corruzione intorno al Mose di Venezia. Matacena è a Dubai, 5 anni da scontare per concorso esterno in associazione mafiosa, in Parlamento c’è stato fino al 2001.

Giulio Di Donato, 4.035 euro mensili di vitalizio, motiva il suo ricorso, lo sostiene con “obblighi di assistenza familiare”, così come Raffaele Mastrantuono (3.884 euro mensili). Insomma si sono separati e se  togli il vitalizio a loro, alle ex mogli poi il vitalizio chi lo paga?

Giancarlo Cito, 2.390 euro mensili, sostiene che questo è il suo unico reddito, per se stesso e la moglie. Gianmario Pellizzari adotta la stessa linea di difesa, anche se non lo stesso è il suo vitalizio: 5.481 euro mensili.

Tutti “vittime” della legge che toglie il vitalizio agli ex parlamentari condannati a pene superiori ai due anni. Tra loro anche Silvio Berlusconi, Marcello dell’Utri, Cesare Previti che però hanno avuto il pudore di non fare ricorso.

Note a margine della storia di queste sette predatori del vitalizio perduto. L’avvocato Paniz perora non solo la loro causa, fa lo stesso con i consiglieri regionali del Veneto e del Friuli che del vitalizio non hanno accettato neanche i tagli. Due dei sette vengono dal Psi che fu, uno dal Psdi che fu, uno fu sindaco di Taranto indipendentissimo di destrissima, uno fu ministro del Pli, uno era nella Dc, gli altri due sono ed erano nell’orbita Forza Italia, avvocato compreso.