Gianpaolo Dozzo nuovo ministro dell’Agricoltura leghista?

Pubblicato il 21 Dicembre 2009 - 14:25 OLTRE 6 MESI FA

dozzoÈ Gianpaolo Dozzo l’uomo di riferimento della Lega Nord in Veneto, scelto da Umberto Bossi come successore di Luca Zaia alla guida del ministero dell’Agricoltura. Lo rivela in esclusiva Affaritaliani.it.

Nato a Quinto di Treviso il 2 ottobre 1954, diploma di scuola media superiore, dirigente d’azienda, è stato eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati nel 1994. Attualmente è membro della terza Commissione (Affari Esteri e Comunitari) di Montecitorio.

Umberto Bossi  ha ottenuto di conservare il dicastero al quale il Carroccio tiene moltissimo, per la difesa dei prodotti made in Italy e il sostegno alle tradizioni locali, nonostante la vittoria nella partita interna al Centrodestra che ha assegnato al Carroccio le candidature in Veneto e Piemonte per le elezioni del prossimo anno.

Il patto: qualora gli elettori confermassero i sondaggi e Zaia diventasse il Governatore della seconda Regione del Nord, Dozzo lo sostituirebbe al ministero delle Politiche Agricole. Il via libera è arrivato dallo stesso presidente del Consiglio nella cena ad Arcore di sabato sera terminata con gli auguri di Natale.

Nella geografia leghista il Veneto è fondamentale ed essendoci già tre ministri lombardi (lo stesso Bossi, Roberto Maroni e Roberto Calderoli), l’alternativa a Zaia non poteva che venire dalla terra serenissima. Pena uno squilibrio dei pesi interni al movimento.

Resta aperto in vece il nodo Giancarlo Galan. Probabilmente il presidente uscente del Veneto si prenderà le feste per decidere come reagire a quello che ha definito un “tradimento”. Probabilmente non accetterà un incarico a Roma, nemmeno di alto profilo.

Nel Carroccio sono convinti che alla fine Galan farà la sua lista, appoggiato dall’Udc e da Alleanza per l’Italia di Francesco Rutelli. Difficile un sostegno del Partito Democratico, che verrebbe visto da entrambe le parti come una sorta di super-ribaltone in chiave anti-leghista. Certamente il Cavaliere e i suoi uomini di fiducia cercheranno di convincere Galan a non mettersi di traverso, aspettando magari in panchina per un po’ di tempo in attesa di un ruolo di prestigio nel partito o addirittura a livello europeo.