Giancarlo Cerrelli (Lega Crotone): “I gay sono agenti politici”

di Maria Elena Perrero
Pubblicato il 7 Marzo 2019 - 15:18 OLTRE 6 MESI FA
Giancarlo Cerrelli (Lega Crotone): "I gay sono agenti politici"

Giancarlo Cerrelli (Lega Crotone): “I gay sono agenti politici” (Il volantino per l’8 marzo)

MILANO – “I gay sono agenti politici. Sono più discriminati gli eterosessuali che gli omosessuali”: torna a parlare Giancarlo Cerrelli, il segretario della Lega di Crotone autore del manifesto sull’8 marzo che ha suscitato molto scalpore sui social nei giorni scorsi per certe frasi come “la donna ha una missione sociale da compiere: assicurare la sopravvivenza della nostra nazione”. 

Questa volta, intervistato da La Zanzara su Radio 24, Cerrelli se l’è presa con gli omosessuali. “Sono delle persone. Ma distinguo tra omosessuale e gay. Omosessuale è colui che vive tranquillamente la propria omosessualità, mentre il gay è un agente politico. E’ colui che vuole imporre alla società delle leggi, un modo di sentire. Il problema è che l’omosessualità è ormai à la page. Chi non è omosessuale è in qualche modo escluso da tante cose quindi non c’è un problema di omofobia. Sono più discriminati gli eterosessuali che gli omosessuali”.

“L’omosessualità – ha aggiunto Cerrelli – è un disordine. La norma è che agli uomini piacciano le donne ed a una donna piacciano gli uomini. E’ un disordine da un punto di vista naturale, perché l’organo sessuale maschile serve per essere inserito nell’organo genitale femminile e non in altri orifizi dove è una forzatura. Il sesso tra uomini è contro natura”.

Il segretario della Lega ha poi detto di aver conosciuto “tanti omosessuali che avevano un disagio, delle vere pulsioni nei confronti delle persone del proprio sesso e poi hanno fatto delle terapie cosiddette riparative. Tante persone, omosessuali sia uomini che donne, omosessuali militanti che sono tornati etero, sono venute a dirmi di essere felicissimi e di essere passati per le terapie. Dunque possono funzionare, sì. Mi hanno presentato i loro coniugi. Servono a guarire la ferita che soprattutto nell’omosessualità maschile è determinata dall’abbandono del padre, non avere una figura paterna di riferimento. C’è una riparazione di una ferita interiore”.

Fonte: La Zanzara