Il Giornale attacca Il Corriere della Sera: “Borghese che tifa per la sinistra chic”
MILANO – ‘Il Giornale’ di Sallusti e Feltri attacca duramente ‘Il Corriere della Sera’. In un ampio articolo a firma Vittorio Macioce si legge un’accusa pesante contro un giornale “borghese col vizio di tifare la sinistra chic”. In pratica si accusa il ‘Corriere’ di privilegiare, nella corsa delle amministrative, Pisapia alla Moratti. E poi si insinua: non sarà perché Pisapia ha in lista la moglie del presidente di Rcs, Ada Gigli Marchetti?
Nel pezzo si legge: “I ricchi a Milano non sono tutti uguali. Non è il denaro, è l’odore. È lì la differenza. È la patina di profumo che qualcuno mette sui soldi. Li fa sentire diversi, santi, colti, equi e solidali. Ci sono soldi che ancora puzzano di petrolio, altri che arrivano dalla stessa famiglia, ma sanno di bon ton, di «linesotis», di chilometri zero e di braccialetti brasiliani intrecciati a mano. Ci sono soldi che sanno di Letizia, e puzzano, e altri che profumano di Milly”.
La linea del ‘Giornale’ è che ‘Il Corriere’ sia il “distillato” della filosofia di quelli che chiama “ricchi vestiti di stracci”, ovvero “la stana razza dei capitalisti anticapitalisti. Non hanno rinunciato alle loro vecchie abitudini, fanno le stesse cose degli altri ricchi, si siedono allo stesso pranzo della domenica, solo disprezzano quelli che non sono come loro. Ti guardano con disgusto se non ami le cose che, dicono loro, assolutamente bisogna amare”.
Si continua a legge: “Il Correre è il distillato di questa filosofia. La incarna. La racconta. La specchia. È il giornale di tutti che tifa solo per qualcuno. È bipartisan e cerchiobottista, ma insegue tutte le tentazioni radical. Sceglie Milly e butta Letizia, senza mai scomodare i Moratti. Bacia Pisapia, senza darlo troppo a vedere. Si limita solo a narrare come ogni giorno Milano, questa Milano che puzza ancora di petrolio rozzo, sia marcia nelle piccole cose, come gli stadi dove non si corre più,non c’è più spazio per l’atletica, come l’Arena abbandonata. Non come San Siro,dove lapista non c’è mai stata, ma che verrà illuminato dalla campagna elettorale di Milly, perché nessuno si scandalizza se la lady nerazzurra usa il Meazza per le sue ambizioni personali. Milly appunto non è Letizia, la sua pecunia non olet”.