Perquisizioni al ‘Giornale’, la difesa di Feltri, Sallusti e Porro: “La Marcegaglia? Una rompicoglioni”

Pubblicato il 7 Ottobre 2010 - 16:27 OLTRE 6 MESI FA
feltri

Vittorio Feltri

Nel giorno della perquisizione alla sede del Giornale il direttore responsabile Alessandro Sallusti e quello editoriale Vittorio Feltri scelgono la conferenza stampa per chiarire il loro punto di vista e respingere tutte le accuse. “La Marcegaglia parla ogni due minuti in televisione e ci ha anche un po’ rotto i coglioni. Cosa deve dire la Marcegaglia, cosa dovevamo estorcerle?” ha detto Feltri respingendo le accuse di aver fatto pressioni per ottenere interviste dalla leader degli industriali.

Sallusti. Ad aprire la conferenza stampa è stato, con un duro attacco al pm Woodcock, il direttore Sallusti. ”Woodcock poteva impiegare meglio i suoi uomini visti i problemi di Napoli. Venti uomini sguinzagliati in giro sono un costo per la giustizia sproporzionato”.  ”La cosa che ci stupisce – ha aggiunto il direttore de il Giornale – è la violenza che è stata usata e che non si riserva neanche ai criminali comuni. C’era il mandato anche per le perquisizioni personali come se eventuali dossier li tenessimo nelle mutande”.

“Ho due capi d’accusa – ha quindi spiegato Sallusti – Il primo è quello di aver scritto un editoriale sulla casa di Montecarlo. Non un dossier,  un editoriale. Il giorno prima il presidente di Confindustria aveva parlato in un convegno dicendo che la nostra inchiesta non interessava nessuno, era distraente”.

“La seconda accusa che mi riguarda, non è chiara nel dispositivo, ma si capisce da quanto il procuratore di Napoli Giandomenico Lepore ha detto in un’intervista al Corriere della Sera”. Lepore aveva spiegato che “i colloqui tra i giornalisti del Giornale Alessandro Sallustri e Nicola Porro con il segretario del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia erano tesi a far cambiare atteggiamento al presidente degli industriali che aveva rilasciato dichiarazioni dure contro il governo”

“Io – ha replicato il direttore -poco fa l’ho querelato per diffamazione. Poi, ha precisato Sallusti, “il procuratore di Napoli ha corretto il tiro dicendo che non si riferiva alle mie telefonate”.

Dopo una stilettata al pubblico ministero John Woodcock, definito citando proprio il Giornale, un pm con “manie di protagonismo che Woodcock ha confermato questa mattina con questa iniziativa”, Sallusti ha ceduto la parola a Feltri.

Porro. “Io credo che Nicola Porro possa spiegare il senso delle telefonate” ha però detto l’ex direttore responsabile  cedendo il microfono a Nicola Porro, il vicedirettore indagato per la vicenda. “Mi dispiace per me e per la mia famiglia. Sono già stato indagato in passato. Ma ora vi spiego cosa è avvenuto – ha esordito Porro – Io ho fatto molto di più di quello che avete letto. Il signor Arpisella (il responsabile della comunicazione per Confindustria, ndr) lo sento tutti i giorni da anni. Le mie frasi incriminate erano chiaramente scherzose. Io voglio l’audio sui siti, così si capisce il tono, la presa in giro reciproca che c’era”.

“I rapporti con la propria fonte vengono tagliati e messi in un contesto che è incredibile – ha aggiunto Porro – Se uno pensa che questa è una minaccia non ha capito veramente nulla, non c’è malafede. Pubblicate su internet l’audio di tutte le telefonate su questa vicenda. Tutte”.

Feltri. Quindi la parola è passata a Feltri che ha respinto con durezza le accuse della leader di Confindustria che, stamattina, aveva parlato di pressioni per rilasciare interviste al Giornale. “La Marcegaglia parla ogni due minuti in televisione e ci ha anche un po’ rotto i coglioni – ha detto Feltri – Cosa deve dire la Marcegaglia, cosa dovevamo estorcerle? Non c’è nessuna voglia di estorcere dichiarazioni a una che, quando parla, ti fa scendere il latte alle ginocchia”.

Feltri ha poi rivelato un interessamento, il 16 settembre mattina, da parte di Fedele Confalonieri che voleva sapere se corrispondeva al vero la preoccupazione del presidente di Confindustria su un’inchiesta nei suoi confronti da parte del quotidiano. Feltri ha ricordato che Confalonieri gli ha chiesto se il Giornale stava organizzando una ”’campagna a tappeto”. ”Io – ha spiegato l’ex direttore – non ne sapevo nulla. Sallusti mi aveva riferito dello scherzo fatto da Porro ad Arpisella. Io ho pensato ‘ma che pirla Porro che si diverte a fare queste cose’. A Confalonieri ho detto che il Giornale non voleva fare nulla contro la Marcegaglia. Lui non ha esercitato pressioni, la sua telefonata era volta solo ad avere informazioni”.