Lo strano caso della senatrice Mangili: dimessa, abbandonata dal M5s, ma resta

Pubblicato il 17 Aprile 2013 - 13:05| Aggiornato il 22 Gennaio 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Lo strano caso di Giovanna Mangili, prima dimessa, abbandonata da una parte del Movimento, ma alla fine la senatrice resterà al suo posto. Il Senato ha votato a larga maggioranza il no alle dimissioni della parlamentare del Movimento 5 Stelle. Dovrà restare al suo posto, nonostante lei abbia manifestato l’intenzione di rinunciare appena eletta. “Motivi personali” che nascondevano una polemica locale: Mangili infatti è sposata con Walter Mio, a sua volta consigliere 5 Stelle al Comune di Cesano Maderno. E pare che la doppia elezione familiare non sia piaciuta ad altri attivisti. Il Movimento, a livello locale, l’ha scoraggiata e osteggiata. A livello nazionale invece l’ha difesa: Vito Crimi, capogruppo del Movimento, ha più volte preso le sue difese e l’ha fatto anche mercoledì quando Mangili si è presentata in Senato, emozionata, con un discorso scritto per spiegare perché aveva deciso di dimettersi.

Niente da fare, l’Aula vota “no” e con larga maggioranza: 180 no, 57 sì e 8 astenuti. Giovanna Mangili resta al suo posto. Poco prima aveva letto il suo breve discorso, era emozionata: la cosa ha suscitato le proteste del Pdl:  ”E’ davvero una scena inquietante – commenta il vicepresidente di Palazzo Madama, Maurizio Gasparri – quella a cui abbiamo dovuto assistere. La parlamentare ha dovuto leggere su un foglio, come se fosse un discorso preparato, il perché di questo suo gesto. Il Senato è un luogo di libertà in cui ognuno può esprimersi e assistere a scene di questo tipo è davvero preoccupante”.

Risponde Vito Crimi: ”Sono costernato dalla crudeltà dimostrata in questa aula nei confronti di una persona che sta cercando di esercitare un suo diritto, quello di rinunciare ad un mandato. Giovanna Mangili ha dichiarato sin dall’inizio l’intenzione di rinunciare. Non capisco questo atteggiamento. E’ venuta in quest’aula per spiegare ed evidentemente ha parlato sentendosi emozionata. Evidentemente – conclude Crimi – non siete abituati a persone che decidono di lasciare un posto perche’ non se la sentono. Le persone che non rispettano le istituzioni sono quelle che hanno 3-5 poltrone insieme e non vi vogliono rinunciare”. Alla fine, tra le proteste dei grillini e gli applausi ironici, le dimissioni della senatrice sono state respinte con 180 no, 57 si’ e 8 astenuti.