Per il Gip Ruby è “poco controllabile e rischiosa per il premier”

Pubblicato il 18 Febbraio 2011 - 21:09 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Una Ruby ”poco controllabile” che `’ben avrebbe potuto porre a rischio al cospetto delle forze di polizia” l’impunita’ che Silvio Berlusconi avrebbe cercato di assicurarsi con la telefonata che fece in Questura la notte tra il 27 e il 28 maggio scorsi per ottenere il ‘rilascio’ della giovane marocchina.

Sono queste le parole usate dal gip di Milano Cristina Di Censo nel provvedimento con cui martedi’ scorso ha disposto il processo con rito immediato per il premier imputato di concussione e prostituzione minorile. Il giudice, nel suo ragionamento, riguardo al capitolo relativo alle presunte pressioni esercitate dal capo del Governo sui funzionari della Questura, rileva che il fine era di quello di sottrarre le ”minore dalla sfera di controllo della polizia” con l’evidente ”scopo di occultare” la vicenda, ricostruita nelle indagini della Procura di Milano, delle serate hard ad Arcore a cui avrebbe partecipato anche la giovane ‘Rubacuori’, quando era ancora minorenne.

E che Ruby sia una ragazza ”poco controllabile” e in un certo qual modo ondivaga lo dimostrano anche le dichiarazioni, a tratti contraddittorie e credibili a ”segmenti”, che ha messo a verbale la scorsa estate in cinque interrogatori (due si sono tenuti il 3 agosto) nei quali ha descritto quel che sarebbe accaduto a Villa San Martino.

Dichiarazioni, quelle dell’ancora 17enne marocchina, che da spunti investigativi sono arrivate ad avere un peso probatorio dopo mesi di accertamenti, intercettazioni, testimonianze e verifiche anche su conti correnti e sui flussi di denaro del Capo del governo e delle altre persone coinvolte, indagate e non, nell’inchiesta. Per il capitolo ‘ricompense’ alle showgirl, si va dai riscontri sulle auto pagate per il tramite di Giuseppe Spinelli, il fiduciario del premier, e poi regalate alle ragazze, al giro di soldi usati per l’organizzazione delle feste. E ancora i bonifici o buste piene di contanti oppure appartamenti, gioielli ed abiti griffati.

Ed e’ l’insieme di questi riscontri che ha permesso al giudice Cristina Di Censo di ritenere fondate le accuse mosse dai pm milanesi al Presidente del Consiglio e, dunque, l’esistenza dell”’evidenza della prova”, requisito essenziale per mandare a processo Berlusconi con il rito immediato senza nemmeno celebrare l’udienza preliminare. Tutte queste prove evidenti, finite in una serie di faldoni e trascritte anche su supporto informatico, sono ora finite sul tavolo della difesa di Berlusconi: gli atti infatti sono stati ritirati oggi dall’avvocato Giorgio Perroni che affianca Niccolo’ Ghedini e Piero Longo, gli storici difensori del premier che insieme ai loro collaboratori in queste ore hanno cominciato a leggere e a studiare le carte in vista della strategia difensiva da portare al processo che si aprira’ il prossimo 6 aprile.

E mentre il nuovo legale della ‘parte offesa’ Ruby, l’avv. Paola Boccardi, non ha ancora ritirato gli atti depositati nella cancelleria del gip, l’avvocatura dello Stato di Milano gia’ ieri ha trasmesso il decreto che dispone il giudizio immediato per Berlusconi, con le 782 pagine di richiesta della Procura, al Viminale e alla Questura in quanto il ministero dell’Interno e i tre funzionari di polizia, che lo scorso maggio si occuparono della minorenne, sono anch’essi indicati come parti lese. Intanto, da quanto si e’ saputo, potrebbe slittare ancora di qualche giorno la chiusura del filone principale dell’inchiesta prevista, quindi, a partire da meta’ della prossima settimana in poi e che riguarda il consigliere regionale Nicole Minetti, il direttore del TG4 Emilio Fede, l’imprenditore di vip Lele Mora e altre tre persone del suo entourage: le accuse ipotizzate sono induzione e favoreggiamento della prostituzione di maggiorenni e della minorenne Ruby, cioe’ delle ragazze che hanno frequentato le residenze del premier, in particolare Arcore.

Proprio in vista della conclusione dell’indagine anche oggi i pm hanno lavorato al fascicolo: si sono tenute alcune riunioni operative ed e’ proseguito il lavoro di fotocopiatura e numerazione dei molti atti che verranno messi a disposizione degli indagati.