Girlfriend in a coma, film di Emmott scomodo per Berlusconi o per D’Alema?

Pubblicato il 3 Febbraio 2013 - 18:02| Aggiornato il 24 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – E se la pellicola di Bill Emmott non fosse scomoda solo per Berlusconi ma anche per il centrosinistra? Possibile che a fermare la proiezione del film, Girlfriend in a coma, sia stato solo un timido timore reverenziale di Giovanna Melandri nei confronti del Cavaliere?

Bill Emmott, si sa, è il direttore responsabile di due delle copertine più famose dell’Economist: quella in cui dichiarava Berlusconi “unfit” (inadeguato) a governare, e quella con l’immagine della penisola italiana come il malato d’Europa. Ma oggi,è l’opinione di Emmott, l’Italia è peggiorata, non è più solo malata, è proprio in coma. E il suo film è un richiamo agli italiani perché sveglino il proprio paese dal torpore morale, politico e sociale in cui versa.

L’intera pellicola è disseminata di elementi scomodi per il centrosinistra. A partire da un’intervista a Mario Monti, presentato come il salvatore della patria per finire con una serie di colloqui, da Nanni Moretti a Matteo Renzi, che accusano uno su tutti: Massimo D’Alema, da sempre sponsor della Melandri, ritenuto dagli intervistati il grande responsabile di non aver mai voluto una legge seria sul conflitto di interessi. A cogliere la sfumatura è il Fatto Quotidiano che a pagina 12 titola “Il flop del Maxxi. Con la Melandri (e senza Emmott) .

Il museo, scrivono Claudia Colasanti e Caterina Perniconi è un flop per via di “mostre deludenti e sponsor in fuga”. Ma la sensazione è che il film sia stato revocato più per le critiche a sinistra che per le sue interferenze con la campagna elettorale. Un film nel quale è persistente “la teorizzazione della trasformazione del centrosinistra in una malattia speculare al berlusconismo che ha coltivato la cultura dell’assistenzialismo a favore dei propri fini politici”.

Si domanda il Fatto: “Ma se il presidente del museo non fosse stato fino a pochi mesi fa un politico, sarebbe successo lo stesso?”.