Giulia Cosenza: “Su di me sciacallaggio mediatico”. Un deputato non cambia per amore ferito.

Alessandro Camilli
Pubblicato il 11 Marzo 2011 - 16:36 OLTRE 6 MESI FA

ROMA-La diretta interessata dice che non è vero niente ed è obbligatoria cortesia civile dar credito alla sua smentita. Bisogna credere a Giulia Cosenza, altrimenti dovremmo credere che un membro del Parlamento cambia schieramento politico e partito di appartenenza perché non vuol sedere più vicino al suo ex partner: circostanza incredibile e anche molto poco “civile”. Dice ancora Giulia Cosenza di essere vittima di “sciacallaggio mediatico”, lo sciacallaggio di chi non rispetta la sua vita privata. E infatti la sua vita privata merita rispetto e pudore “mediatico”. Rispetto però merita anche la vita pubblica di Giulia Cosenza e in questo caso rispetto significa l’obbligo civile di far chiarezza sul perché cambia partito se partito cambia. Nessuno può costruirle addosso una verità, ma dica la deputata la verità: riservata e inviolabile è la sua vita, non il suo incarico parlamentare e le sue scelte politiche.

La notizia, se davvero notizia è,  è apparsa ieri (10 marzo) su tutti i principali quotidiani. Repubblica in particolare titolava “Finisce la love-story con Ronchi e la finiana Cosenza torna nel Pdl”. Lei, la Cosenza, è la stessa deputata che il giorno della sfiducia a Berlusconi andò a votare a Montecitorio nonostante fosse prossima, molto prossima al parto. Il pezzo pubblicato dal quotidiano spiegava poi le ragioni che avrebbero determinato il ripensamento e il ritorno nel Pdl della Cosenza. “La storia della deputata napoletana che il 14 dicembre aveva sfidato una gravidanza problematica per presentarsi comunque in aula e votare la sfiducia al premier, ha poco di politico. E c’entra proprio la storia appena troncata con l’ex ministro. “Non posso restare un giorno di più nelle stanze del suo stesso gruppo, tra gli stessi banchi in aula” l’ha sentita sfogarsi, piuttosto provata, chi ha tentato di trattenerla. Sarà d’altronde la stessa parlamentare napoletana a lasciar trapelare nel pomeriggio un dettaglio che contribuirà a far chiarezza sulle tante voci in circolazione. La sua decisione – che molto probabilmente sarà ufficializzata la prossima settimana – “è stata determinata da motivi personali e sentimentali e da accadimenti legati alla recente maternità”… Ma qual è la vicenda personale, “sentimentale” e “legata alla recente maternità” che ha indotto la Cosenza a lasciare? La deputata ha da poco partorito e nello stesso periodo è andato in frantumi il rapporto che la legava al collega. Lui, solo negli ultimi giorni scioglie i suoi dubbi post-congresso e decide di restare in Fli. Lei a questo punto preferisce andare. Con un certo disappunto, per l’esito della vicenda, dello stesso presidente della Camera, raccontano con un pizzico di malizia tra i finiani. Ma tant’è. La faccenda diventa il caso del giorno tra i capannelli in Transatlantico. La Cosenza si trincera dietro il riserbo, lontana da Montecitorio. Lo stesso fa Ronchi, tornato, sembra, in famiglia. Angela Napoli, collega di partito, si dice dispiaciuta “da donna” pur aggiungendo che “un progetto politico non si sceglie per questioni di vita privata”.


Gossip, squarcio di verità, illazione, informazione? La Cosenza  bolla queste ricostruzioni come “sciacallaggio mediatico”. Tutti le crediamo perché non è possibile pensare che qualcuno, come nota l’altra finiana Angela Napoli, decida quale progetto politico abbracciare e sostenere sulla base di vicende private. E’ impensabile che un deputato decida di cambiare schieramento perché, come riportavano ieri molti quotidiani, non vuole più sedere vicino all’ex compagno di vita e non vuole più frequentare le stanze che lui abita. La vita privata è fondamentale nella vita di ciascuno di noi ma, chi prima chi dopo, tutti impariamo che le vicende private non devono interferire con il lavoro. E se questo è vero in qualsiasi ufficio, lo è ancora di più in Parlamento. Alle elementari è lecito non giocare più insieme o non dividere la merenda con chi ci ha ferito, al liceo diventa già più difficile sostenere che non si vuole fare una ricerca con una compagna di classe che ci ha lasciati, anche se in malo modo, la professoressa difficilmente capirebbe e condividerebbe.

Crediamo quindi alla Cosenza che però, ora, se ufficializzasse il suo ritorno nel Pdl, dovrebbe spiegare le ragioni del suo doppio salto mortale. Ragioni che saranno certamente politiche, ragioni che di certo non saranno puerili come quelle riportate ieri ma che, comunque, meritano una spiegazione. Da deputata del Parlamento della Repubblica come la Cosenza è per tutti i cittadini italiani, prima ancora di essere donna o finiana o berlusconiana.