Giulio Terzi di Sant'Agata, il ministro che ha vissuto in America

Pubblicato il 16 Novembre 2011 - 18:17 OLTRE 6 MESI FA

WASHINGTON, 16 NOV – Promuovere l'immagine e la credibilita' dell'Italia, del sistema Paese, dal punto di vista istituzionale, culturale ed economico, in un contesto che nei primi 8 messi del 2011 ha visto crescere l'export italiano negli Usa di oltre il 21 per cento. E al contempo ribadire le fortissime radici comuni, storiche e culturali, che legano l'Italia agli Stati Uniti, oggi, come sempre nel passato, insieme all'eredita' di cui e' espressione la grande comunita' italo-americana, che conta tra i suoi membri autorevoli personalita' di governo e della societa' americana. Su queste direttrici s'e' mosso l'ambasciatore italiano a Washington, Giulio Terzi di Sant'Agata, che domani giurera' nelle mani del capo dello Stato come nuovo ministro degli Esteri. Una priorita' particolare nel suo lavoro ha avuto la promozione della lingua italiana come "veicolo di cultura e di conoscenza", che proprio nelle scorse settimane e' tornata sui banchi delle scuole americane dopo la campagna lanciata da Terzi nel quadro del programma Advanced Placement. Risultati raggiunti anche grazie a una stretta vicinanza e un'intensa collaborazione con i Palazzi che contano a Washington: Casa Bianca e Dipartimento di Stato, con cui e' stato costante il dialogo sui principali temi della sicurezza internazionale e sugli scenari di crisi quali Afghanistan e Libia. Non a caso solo poche settimane fa fu lo stesso Presidente Obama a riconoscere pubblicamente in occasione della grande riunione degli italo-americani a Washington l' ''eccellente lavoro svolto dall'ambasciatore Terzi".

Giunto nella capitale americana, nell'ottobre del 2009, in questi due anni, Terzi e' riuscito ad aprire le porte l'ambasciata mettendola al centro del dibattito politico e culturale, italiano e statunitense, grazie all'organizzazione di moltissime manifestazioni pubbliche, simposi scientifici ed economici, dibattiti, mostre e concerti, tutti di altissimo livello grazie anche agli eccellenti rapporti con le maggiori realta' culturali di Washington, come la Biblioteca del Congresso e la National Gallery. Nei saloni della nostra sede diplomatica, in questi anni s'e' discusso di Afghanistan, di rapporti bilaterali, ma anche di collaborazione nel settore dell'energia e di obesita' infantile, appoggiando la crociata della First Lady a favore di un'alimentazione piu' sana e nutriente. Ma soprattutto, in occasione del 150esimo anniversario dell'Unita' d'Italia, Terzi, lungo tutto il 2011, ha trasformato la nostra sede diplomatica nella 'casa' delle celebrazioni dell'unificazione nazionale, promuovendo con grande successo il programma Italy@150, sotto l'alto Patronato del Presidente della Repubblica. E proprio il 17 marzo, nelle ore in cui Giorgio Napolitano festeggiava le 150 candelina d'Italia davanti al Quirinale, Barack Obama rese omaggio in modo ufficiale a quella data storica, citando perfino Giuseppe Garibaldi. ''Io Barack Obama, presidente degli Stati Uniti, in virtu' del potere che la Costituzione e la legge americana mi affida – scrisse quel giorno Obama – proclamo il 17 marzo la giornata di celebrazione del 150/mo anniversario dell'Unita' d'Italia''. Allora, Obama opto' per la formula piu' solenne possibile per onorare il nostro Paese. Un tributo ufficiale ma non per questo freddo o burocratico. Tutt'altro. All'interno del lungo comunicato diffuso dalla Casa Bianca, Obama cito' appunto Garibaldi e illustro' le profonde ragioni storiche che legano Italia e Usa, rendendo onore al ''coraggio al sacrificio e alla visione di quei patrioti che fecero nascere la nazione italiana''. E si lascio' andare a un parallelo storico di grande valore tra la guerra civile americana e l'impresa dei Mille. ''Mentre gli Stati Uniti stavano combattendo per preservare la propria unione, la campagna di Giuseppe Garibaldi per unire l'Italia ispiro' molti in tutto il mondo alle prese con le proprie lotte''. Parole forti che rappresentarono un grande successo politico e diplomatico per il nostro Paese e l'ambasciatore Terzi. Un bagaglio di credibilita' e autorevolezza che Terzi portera' con se', da domani, alla guida della Farnesina.