Giustizia: nasce la figura dell’ausiliario. Aiuterà il giudice nelle cause civili

Pubblicato il 7 Luglio 2010 - 15:52 OLTRE 6 MESI FA

Nasce la figura dell’ “Ausiliario” che potrà sostituire il magistrato nelle cause civili. E’ una delle proposte del governo contenute in un emendamento alla manovra. Per smaltire l’arretrato, insomma, il giudice civile potrà nominare ”anche con decreto pronunciato fuori udienza e comunicato alle parti” un ausiliario ”per la sollecita definizione della controversia”. Gli ausiliari, che dovranno costituirsi in un apposito albo, potranno essere ex magistrati, ex avvocati, ex notai, professori di diritto o anche ricercatori.

Tribunali e corti d’appello ogni anno dovranno redigere un programma per ridurre l’arretrato che c’è nel civile. E in questo programma dovranno essere fissati gli obiettivi che si intendono raggiungere per lo smaltimento di questo arretrato e dovranno e dovranno essere indicate le priorità di trattazione dei procedimenti. Il capo dell’ufficio giudiziario, si legge sempre nell’emendamento del Governo, dovrà vigilare sul rispetto delle priorità. Questo programma dovrà, inoltre, essere comunicato al consiglio dell’ordine degli avvocati e trasmesso al Csm.

Sempre per smentire questo arretrato, fino al 31 dicembre 2015, per tutti i procedimenti la cui trattazione verrà dichiarata prioritaria, il magistrato potrà, di fatto, farsi sostituire da un ausiliario che dovrà provvedere alla ”sollecita definizione della controversia”. Il capo dell’ufficio giudiziario dovrà istituire, sempre secondo quanto propone il Governo all’interno della Manovra, un Albo degli Ausiliari al quale potranno essere iscritti magistrati onorari, a riposo da non più di cinque anni, avvocati che dovranno essere iscritti all’Albo da almeno cinque anni; notai, anche a riposo; ex magistrati ordinari, amministrativi e contabili; avvocati dello Stato in pensione; docenti o ricercatori universitari di materie giuridiche anche se pensionati. L’ausiliario dovrà prestare giuramento e dovrà studiarsi ogni fatto oggetto della causa. Quindi, dovrà fare una proposta di decisione.

Quest’ultima dovrà essere comunicata alle parti che, entro 30 giorni, potranno dichiarare o meno di accettarla. Se la accettano il giudice si limiterà semplicemente a confermarla cancellando la causa dal ruolo e pronunciandosi sulle spese. Se invece la parte non condividerà la proposta di questo ausiliario, mentre il giudice la considererà valida, questa, anche se vittoriosa, dovrà essere condannata al pagamento dell’indennità che dovrà essere versata all’ausiliario.

In più, sempre la parte che non aveva condiviso la proposta dell’ausiliario, dovrà versare allo Stato un’ulteriore somma corrispondente al contributo unificato dovuto ”da riassegnarsi ad appositi capitoli dello stato di previsione del ministero della Giustizia per assicurare il funzionamento ed il potenziamento degli uffici giudiziari. Se invece il magistrato non condividerà la proposta dell’ausiliario, l’indennità dovuta a quest’ultimo sarà posta a carico dello Stato e dovrà essere liquidata dal giudice sulla base di importi previsti in apposite tabelle. Il Governo valuta che gli oneri relativi a quest’ultima previsione saranno complessivamente 9.380.000 euro.