Giustizia: Bongiorno, una riforma organica e urgente e se possibile condivisa

Pubblicato il 14 Ottobre 2009 - 11:36 OLTRE 6 MESI FA

Giulia Bongiorno

Una riforma della giustizia che deve essere per tutti ed andare oltre questa legislatura. Lo ha affermato il presidente della commissione Giustizia della Camera, Giulia Bongiorno, constatando che oggi invece  il «il dibattito è centrato su Silvio Berlusconi».

In una intervista al  Corriere della sera, l’avvocato Bongiorno  ha giudicato «urgente» metter mano all’ordinamento giudiziario e al processo penale ma con «paletti ben precisi: la riforma – ha avvertito – deve essere organica, non a macchia di leopardo». E dunque, niente ritorsioni: «In questo clima – ha ammesso – ogni riforma sembra contro qualcuno. Per questo, se possibile, occorre trovare l’accordo con l’opposizione».

Bongiorno, ritiene «una patologia» le correnti nel Csm, «ma anche qui non vorrei una riforma afflittiva o umiliante». Quanto all’immunità, «aspetterei le motivazioni della Consulta. Mi muoverei in quel solco». A giudizio del presidente della commissione Giustizia, vanno inoltre ridotti  i tempi del processo senza diminuire le garanzie e sacrificare “pezzi” di giustizia: ad esempio togliendo un grado di giudizio.

Circa l’obbligatorietà dell’azione penale ha detto che deve  restare,  ma che deve essere resa effettiva. Nessun dubbio, infine, sulla separazione delle carriere.  «Sono favorevole  -ha detto –  per me il giudice è una sorta di sacerdote. Ne ho un rispetto enorme   e vorrei che fosse davvero indipendente» però «vorrei che fosse indipendente da tutti: dal pm ma anche dai politici. Ci vuole ponderazione. E creare meccanismi -ha rimarcato – per innalzare un muro contro il passaggio successivo: sottoporre il pm al controllo dell’esecutivo. Una soluzione che «non garantirebbe nessuno. Cosa accadrebbe – si è chiesta – se in futuro ci fosse  un premier meno garantista ?».