Giustizia, il Colle fa riscrivere la delibera del Csm sui nuovi giudici

Pubblicato il 24 Novembre 2011 - 20:25 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 24 NOV – Il Quirinale fa riscrivere al Csm la delibera per l'assegnazione delle sedi ai 252 giovani magistrati vincitori dell'ultimo concorso, raccomandando di tener conto della legge delega sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie e dunque degli uffici giudiziari destinati a essere soppressi .

E il nuovo provvedimento divide il plenum (mentre il precedente era stato unanime): se la maggioranza dei consiglieri rivendica di aver seguito criteri oggettivi, e di aver tra l'altro respinto un'ottica da ''nonnismo di caserma'', i contrari parlano di una delibera che non solo non rispetterebbe le esigenze prospettate dal Colle ma che avrebbe escluso uffici giudiziari gia' in situazione di grave sofferenza e che devono far fronte alla presenza della criminalita' organizzata.

La spaccatura si consuma in una seduta straordinaria, dedicata a quest'unico tema : 13 sono i voti a favore, espressi dai consiglieri di Unicost (la corrente di centro dei magistrati),dai laici di Pdl e Pd, dal primo presidente e dal procuratore generale della Cassazione; 6 i contrari (i consiglieri di Magistratura Indipendente e di Area, il 'cartello' dei togati di sinistra) e un astenuto, l'indipendente Paolo Corder.

''Abbiamo una coperta corta- dice il relatore Alberto Liguori, alludendo all'''evidente sproporzione'' tra il numero di posti scoperti nei tribunali e nelle procure in Italia ( in tutto 845) e i 252 magistrati usciti vincitori dall'ultimo concorso- Ma abbiamo distribuito le nuove risorse con criteri oggettivi, adeguandoci all'indirizzo del capo dello Stato''.

La legge delega prevede l'eliminazione dei tribunali che non hanno sede nei capoluoghi di provincia, ma con alcuni correttivi, che valgono per esempio per gli uffici che si trovano in zone di criminalita' organizzata.''Abbiamo rispettato il criterio della provincia e il resto e' stato distribuito tra gli uffici che senza l'arrivo di giovani magistrati chiuderebbero'' ,spiega Liguori rivendicando tra le altre la scelta di aver mandato i magistrati piu' meritevoli anche nei grandi uffici del Nord , a Torino e Milano, dove la forte presenza industriale comporta un contenzioso significativo.

''Non si sono tenute presenti le indicazioni della Presidenza della Repubblica, visto che si sono favorite le grosse sedi e allo stesso tempo si sono mandati magistrati in uffici destinati a essere soppressi'', accusa invece il consigliere Roberto Rossi,motivando il ''no'' di Area. ''Mentre si sono penalizzate realta' come Vibo Valentia e Marsala , dove pure c'e' un alto tasso di criminalita' organizzata''.