Giustizia, Pecorella: “Le leggi sono buone, il problema è chi le applica”

Pubblicato il 21 Febbraio 2011 - 09:08 OLTRE 6 MESI FA

Gaetano Pecorella

ROMA – ”Il presidente della Repubblica ha ragione: in Italia ci sono buone leggi. La Costituzione garantisce la presunzione d’innocenza sino a sentenza definitiva, il diritto di difesa, il giusto processo”, ma ”un conto sono le leggi e un conto sono i giudici che le applicano”. Così il deputato del Pdl Gaetano Pecorella, per molti anni legale di Berlusconi, in un’intervista al Corriere della Sera.

Nel processo Ruby ”ci sono delle evidenti stranezze”, sostiene Pecorella. ”Innanzitutto la Procura ha chiesto il giudizio immediato, dopo aver fatto indagini per mesi e mesi. L’iscrizione al registro indagati è avvenuta dopo che le indagini su Berlusconi erano già state eseguite, e solo ciò ha consentito il giudizio immediato”. Con questo, afferma, ”è stata negata all’indagato la garanzia dell’udienza preliminare per poter evitare il rinvio a giudizio”.

Inoltre ”gli atti a Milano, ad esempio gli interrogatori di Ruby, non sono stati depositati tutti”. Secondo Pecorella, la violazione più grave consiste nel fatto che ”la Procura di Milano dopo 15 giorni dall’iscrizione al registro indagati doveva mandare il caso al Tribunale dei ministri perché valutasse la ministerialità del reato di concussione. E il Tribunale dei ministri, come ha stabilito già in altri casi la Corte Costituzionale, doveva chiedere la valutazione della Camera di appartenenza”. Questa, spiega, ”è la violazione più grave di tutte, perché è la Costituzione che afferma che nessuno può essere sottratto al giudice naturale, precostituito per legge”.