Gori: “Voto da sempre democratici, ora ascoltino Renzi”

Pubblicato il 7 Novembre 2011 - 10:17 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 7 NOV – Mai votato a destra, nessuna tessera in tasca, ma pronto a ”fare qualcosa di utile per il mio Paese”, dopo aver ”guardato con interesse al Lingotto di Veltroni” e avendo ”sempre votato Pd”. Cosi’ Giorgio Gori, in una intervista al Corriere della Sera, spiega la sua ‘discesa in campo’ al fianco di Matteo Renzi alla convention della Leopolda.

”Purtroppo il Pd oggi fatica ad aprirsi al contributo della societa’ civile”, osserva, sperando pero’ che ”ci saranno le condizioni per avviare questo confronto” con Renzi. Il sindaco di Firenze, in ogni caso, non ha intenzione di uscire dal Pd, ”non ha mai evocato questa possibilita’, nemmeno in privato”. Certo, ora dovrebbe candidarsi alle primarie, ma ”la cosa piu’ importante” resta ”che si facciano”.

Quanto alle accuse di ‘berlusconismo’, Gori tra il premier e Renzi vede piu’ ”le differenze. Berlusconi e’ rimasto fino alla fine un uomo d’impresa, non particolarmente predisposto per i meccanismi della democrazia, abituato a comandare. Renzi non e’ cosi’. Non e’ un populista. Mi ricorda semmai Mentana: stessa rapidita’, stesso istinto, stessa capacita’ di sintesi”.

E Montezemolo? ”Sono interessato a vedere se avra’ il coraggio di fare un passo avanti, anche a costo di mettere a rischio una fetta consistente del suo consenso, nell’interesse del Paese”.