Berlusconi: “Mi vogliono fare fuori, ho una certa età ma non mollo ai maneggioni della vecchia politica”

Pubblicato il 5 Dicembre 2010 - 13:11 OLTRE 6 MESI FA

”Casini ha il solo fine di far fuori Silvio Berlusconi per prenderne il posto”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intervenendo telefonicamente ad una manifestazione in sostegno del Governo.

Senza citare Fini, il premier ha quindi parlato di una sua ”incoerenza totale” sostenendo che con Casini vuole consegnare il Paese alla sinistra.

”Sono assolutamente consapevole che ho una certa età e che dovrò lasciare prima o poi, ma passerò il testimone quando avrò terminato il programmma e comunque mai ai maneggioni della vecchia politica”,  ha detto il presidente del Consiglio. ”Il testimone – aggiunge – lo passerò alla nuova generazione di politici”.

L'”incoerenza” di Fini. ”Quei signori che fino a ieri sono stati con noi hanno dimostrato un’incoerenza incredibile” perché passare dal dire che Mussolini prima è ‘un grande statista’ poi è il ‘male assoluto’ o ‘dalla ‘Bossi-Fini’ al ‘voto agli immigrati’ o ancora dal presidenzialismo al ‘no al premiio di maggioranza’ è segno di un’incoerenza totale”, ha aggiunto  il premier, e poi, riferendosi a chi vuole una crisi di governo, ha affermato: ”Per ambizioni personali si mettono con la sinistra”.

“Avremo i voti”. ”Il 14 dicembre io sono convinto che avremo la maggioranza sia al Senato che alla Camera perché non credo che nessuno possa essere così credulone da seguire degli aspiranti leader politici di partito che portano avanti un progetto di distruzione della credibilità del paese”.

L’attacco alla stampa.”In questo periodo è importante attivarsi per far giungere alla gente le nostre posizioni al di là di quello che le fa giungere la stampa la cui grande maggioranza è contro di noi”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intervenendo ad una manifestazione del Pdl di sostegno al governo.

Berlusconi ha poi aggiunto che “In questo periodo è importante attivarsi per far giungere alla gente le nostre posizioni al di là di quello che le fa giungere la stampa la cui grande maggioranza è contro di noi”. E Berlusconi ha voluto sottolineare il grande costo che il Paese potrebbe pagare per le “ambizioni personali di quelli che si mettono con la sinistra per consegnargli il governo del Paese”. “A fronte di un governo che ha fatto tanto con un presidente del Consiglio che ha conquistato un grande prestigio nel mondo, se la sinistra andasse al governo gli italiani pagherebbe un prezzo estremamente elevato: verrebbe reintrodotta l’Ici, sarebbe introdotta un’imposta sul patrimonio, il prelievo fiscale sui Bot sarebbe elevata da 12,5% al 25%, oltre a una limitazione delle libertà dei cittadini sia con nuove norme di polizia tributaria, come anche “con intercettazioni a go go”. Il presidente del Consiglio ha poi parlato della situazione economica italiana: “Le principali agenzie di rating hanno confermato un giudizio positivo sul nostro Paese (tre A) ma tale valutazione è sottoposta alla condizione del mantenimento della stabilità di governo”. Il premier ha sottolineato come in caso di una crisi di governo “potremmo diventare bersaglio della speculazione internazionale. Facendo quello che vorrebbero fare questi signori nuovi alleati con la sinistra, si aprirebbe una situazione di instabilità e potremmo diventare bersaglio della speculazione internazionale come la Grecia, l’Irlanda, il Portogallo e altri paesi. Sarebbe un rischio tragico”. Dopo aver definito “maneggioni”, “seconde file” e “professionisti della politica” quelli che vogliono “farlo fuori”, Silvio Berlusconi si autodefinisce una “star” della politica internazionale.

“Pensate ad uno di questi seduto ad un tavolo internazionale a difendere le posizioni dell’Italia”, ha detto il premier. Poi, ricordando i recenti vertici internazionali, il presidente del Consiglio ha aggiunto: “Io sono stato la star. Tutti venivano a farsi le foto con me, non solo per a mia esperienza, ma anche perchè tutti mi conoscono come un tycoon e non solo per essere un politico”.