Berlusconi al Senato: “A volte lascerei ad altri il sacrificio di governare”

Pubblicato il 30 Settembre 2010 - 09:56 OLTRE 6 MESI FA

“Nei prossimi tre anni una stagione costituente per fare le riforme per il bene del Paese”. Dopo l’acceso discorso di mercoledì alla Camera, il premier Silvio Berlusconi interviene al Senato.

”Abbiamo il dovere di continuare a governare, anche se non è facile, non è semplice. E tante volte verrebbe veramente la voglia di dire: lasciamo agli altri questo sacrificio”.

”Ieri la Camera ha confermato la fiducia al governo con una maggioranza più ampia e articolata. Questo è il vero dato politico emerso ieri”, ha spiegato Berlusconi. “Il governo è nelle condizioni di ”completare la legislatura”.

”La maggioranza ora è più forte – prosegue Berlusconi – Alla Camera ho avuto il consenso di tutti i parlamentari con pochissime eccezioni personali e di diversi altri deputati che hanno liberamente, e dico liberamente, ritenuto di assumersi la responsabilità di costruire con noi la stagione delle riforme”.

Il presidente del Consiglio, facendo il discorso programmatico al senato, ha ribadito la necessità di ”riforme necessarie” che potranno essere realizzate anche con il lavoro di un governo che ha lavorato fino ad ora con ”serietà ed impegno”.

“L’attuazione del federalismo fiscale non comporterà maggiori costi e sarà attuato senza nessun aggravio della pressione fiscale che sarà destinata a diminuire progressivamente” dice Berlusconi.

Poi il premier insiste con lo scudo: “La riforma della giustizia resta una delle nostre priorità. In ottemperanza del programma di governo, vogliamo intervenire sulla struttura del Csm con una riforma costituzionale” e conseguire la separazione delle carriere tra funzione giudicante e requirente. Inoltre, va rafforzata la normativa sulla responsabilità dei magistrati che sbagliano” continua Berlusconi che ribadisce la necessità di riformare il Csm, separare le carriere e andare avanti con il cosiddetto scudo, la legge, “all’esame del Parlamento per la tutela delle alte cariche dello Stato”.

“Entro il 2013 la Salerno Reggio Calabria sarà terminata” ripete Berlusconi. “Abbiamo inoltre già avviato i lavori per la realizzazione del ponte sullo Stretto”. Di fronte ai fischi dell’opposizione, Berlusconi replica: “Avevamo già assegnato l’appalto a degli imprenditori, tutti italiani. La sinistra ha smontato ed accantonato in 5 minuti ciò che noi avevamo costruito in 5 anni”. “Aumenteremo anche il numero dei militari impegnati nell’operazione ‘strade sicure’, siamo certi che da questo traggano anche soddisfazione e forza”.

Il presidente del Consiglio ha quindi concluso il suo intervento al Senato tra gli applausi dei senatori del Pdl e della Lega. Dopo essere stato accolto da un battimani iniziale tributato al premier ancor prima che questo prendesse la parola, il discorso, probabilmente perchè già pronunciato alla Camera, ha suscitato meno entusiasmi del previsto. Rispetto ai 50 applausi arrivati ieri dai banchi della maggioranza di Montecitorio, al Senato ne sono stati registrati “appena” 15. Presenti molti ministri, tra cui il Guardasigilli Angelino Alfano e Roberto Calderoli. L’opposizione fa notare, però, l’assenza del ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Dopo l’intervento di Berlusconi è cominciato ora il dibattito sul suo discorso programmatico. Il presidente del Consiglio, scuro in volto e piuttosto teso, segue con attenzione.