Governo in crisi. Battaglia anche sulla fiducia. Pdl a Pd: “Ci ricattate”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Settembre 2013 - 12:32 OLTRE 6 MESI FA
Governo in crisi. Battaglia anche sulla fiducia. Pdl a Pd: "Ci ricattate"

Luigi Zanda (Lapresse)

ROMA – Il governo è ai ferri corti, ormai è muro contro muro: all’indomani del Consiglio dei Ministri del 27 settembre, tramutatosi in un’arena tra quasi ex alleati, i venti di guerra non accennano a placarsi. Tra l’ultimatum lanciato da Enrico Letta al Pdl: “O state con noi o si chiude”. E il Pdl “insofferente al ricatto”. Il capogruppo dei senatori Pdl, Renato Schifani accelera sui tempi: “Mi auguro che prevalga la volontà di accelerare la fiducia, gli italiani non possono attendere tempi inutili” ha detto Schifani spiegando ancora: “Lunedì si faccia la verifica, c’è il tempo per farlo, e immediatamente dopo, se il governo dovesse avere la fiducia, si può adottare il provvedimento che blocca l’Iva”.

Gli risponde a stretto giro il suo omologo al Senato, Luigi Zanda: “Le accelerazioni di mezza giornata sono strumentali e mostrano la volontà di eludere le ferite istituzionali e perfino costituzionali che sono state inferte dalle dimissioni dei deputati e senatori del Pdl, peraltro sottoscritte mentre Letta era all’Onu per promuovere la credibilità dell’Italia”.

Intanto il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, in visita a Napoli per celebrare le Quattro Giornate, invita a credere “in quello che di qui può ancora avvenire”. E aggiunge: “Quello che le Quattro Giornate hanno significato per l’esempio e l’impulso offerti alla riconquista dell’unità e dell’indipendenza nazionale ci devono dare convinta fiducia in quello che di qui può ancora avvenire – nelle critiche circostanze attuali e nell’incerto prospettarsi del futuro – alla causa comune dell’Italia e dell’Europa”.

Ma a lanciare altra benzina sul fuoco ci pensa poco dopo il senatore e coordinatore del Pdl, Sandro Bondi: “Già il fatto che presidente del Consiglio e presidente della Repubblica concordino una linea da seguire dopo il gesto etico e civile assunto dai parlamentari del Pdl, rappresenta un atto di sfida e di ricatto piuttosto che di rispetto e di comprensione di fronte a una testimonianza che avrebbe dovuto essere riconosciuta nelle sue motivazioni profondamente democratiche”, ha dichiarato il coordinatore del Pdl. “L’iniziativa concordata di Napolitano e Letta è un’ulteriore umiliazione del popolo dei moderati”.

E di ricatto, al contrario, parla anche il segretario Pd, Guglielmo Epifani: “La prossima settimana in Parlamento si scioglierà il nodo e ci vorrà un sì oppure un no. Non si può passare la giornata a logorare il governo tra minacce, ricatti e blandizie”. Per Epifani “c’è un atteggiamento irresponsabile del centrodestra, che invece di sostenere il governo che lo stesso centrodestra ha voluto, sta facendo di tutto per mandare all’aria governo e Paese”.

Il terzo alleato di governo, Mario Monti, commenta citando Leopardi: “La guerra Pd-Pdl, è una guerra tra topi e rane”. “Noi vogliamo portare una pace costruttiva” tra questi due partiti. “Letta è la figura più adatta a guidare un governo sostenuto da una grande coalizione – aggiunge Monti -. E’ un peccato che gli si eroda la base nazionale, quando ha avuto prestazioni giudicate positive sul piano internazionale”. “Siamo convinti – conclude il Professore – che questa esperienza di governo possa e debba continuare. Ma sulla base di atteggiamenti molto, molto diversi, più responsabili”.