Governo Draghi, la maggioranza non c’è più: Lega e FI non votano, M5s si astiene. Ipotesi voto il 2 ottobre

L'ipotesi più probabile è che il premier salga al Quirinale per presentare (nuovamente) le dimissioni. Si andrebbe a elezioni anticipate e la data potrebbe essere quella del 2 ottobre.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Luglio 2022 - 19:56 OLTRE 6 MESI FA
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Governo Draghi, la maggioranza non c’è più: Lega e FI non votano, M5s si astiene. Ipotesi voto il 2 ottobre (foto ANSA)

Mario Draghi non ha i numeri per la fiducia e si attendono le sue decisioni. L’ipotesi più probabile è che il premier salga al Quirinale per presentare (nuovamente) le dimissioni. Si andrebbe a elezioni anticipate e la data potrebbe essere quella del 2 ottobre.

Governo Draghi, Lega, FI e M5s non votano la fiducia

Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle non partecipano al voto di fiducia sul governo Draghi. Si avvia a una conclusione la crisi politica che si era aperta con il mancato voto dei grillini al Dl Aiuti e le dimissioni del premier respinte da Mattarella la scorsa settimana. 

Questa mattina Draghi ha fatto le sue comunicazioni in Senato, come chiesto dal capo dello Stato. Nel suo discorso ha parlato del lavoro svolto in questi mesi e lanciato un appello ai partiti affinché venga “ricostruito il patto di maggioranza”, una maggioranza che non sia “di facciata”. L’intervento è stato accolto dagli applausi di Pd e Italia Viva e dal gelo del Movimento 5 Stelle e della Lega. Fischi di Fratelli d’Italia.

Il successivo dibattito a Palazzo Madama conferma che la strada per salvare l’esecutivo è tutta in salita. Il centrodestra di governo si dice infatti disposto solo a un Draghi bis senza il Movimento 5 Stelle, soluzione che il premier esclude, mentre i 5 Stelle ripropongono le vecchie condizioni. Il premier replica chiedendo la fiducia su una risoluzione di Casini. Mattarella sente al telefono Salvini e Berlusconi. Letta e Speranza incontrano Giuseppe Conte. Ma anche gli ultimi tentativi di mediazione sono un flop. 

Ipotesi voto il 2 ottobre

È quasi scontato che stasera dopo il voto Draghi salirà al Quirinale per confermare le dimissioni. A quel punto l’ipotesi più gettonata è che ci siano le elezioni anticipate. Due date finora individuate: 25 settembre o più probabilmente il 2 ottobre (il 25 settembre sarebbe da escludere perché è la vigilia del Capodanno ebraico).