Governo Lega-M5s, Di Maio ultima proposta: “Spostiamo Savona”. Cottarelli e Mattarella aspettano

di Daniela Lauria
Pubblicato il 30 Maggio 2018 - 19:42 OLTRE 6 MESI FA
Governo Lega-M5s, Di Maio ultima proposta: "Spostiamo Savona". Cottarelli e Mattarella aspettano

Governo Lega-M5s, Di Maio ultima proposta: “Spostiamo Savona”. Cottarelli e Mattarella aspettano

ROMA – “Spostiamo Paolo Savona“. E’ l’ultima proposta di Luigi Di Maio per far nascere il governo Lega-M5s. Un ultimo disperato tentativo per convincere Matteo Salvini a scoprire le carte, dopo che per tutto il giorno ha temporeggiato, tra bluff e rilanci, imponendo la stessa squadra di ministri. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,-Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Di Maio si è fatto quindi stratega per costringere l’alleato giallo-verde a rivelare il suo vero obiettivo: passare dalle urne ad incassare il consenso che i sondaggi gli accreditano. Intanto Cottarelli e Mattarella stanno a guardare: hanno deciso insieme di non forzare i tempi, in attesa che il dialogo per un governo politico riprenda.

Morale della favola: il presidente del Consiglio incaricato Cottarelli non è tornato questa sera al Quirinale per sciogliere la riserva. Tra Montecitorio e il Colle si è consumata così un’altra giornata interlocutoria. Cottarelli è andato due volte per colloqui informali con Mattarella, e pure Di Maio è stato ricevuto dal Presidente. Salvini si è detto invece disponibile a una soluzione d’emergenza per poi andare al voto, mentre è rimasto imperterrito sulle sue posizioni in merito ad un governo politico: solo con il programma e la squadra che abbiamo presentato, magari con l’aggiunta di Giorgia Meloni.

Ed è ancora sul nome di Savona che si sta tessendo l’ennesimo scontro, questa volta tra i due alleati giallo-verdi. Di Maio ha prima provato a sbarazzarsene per bocca dalla parlamentare 5Stelle Laura Castelli: “Stupisce che Savona non abbia pensato al passo indietro”, ha detto sperando forse di forzare la mano a Salvini. Ma quello è rimasto sulle sue posizioni.

Il nome di Savona, tra l’altro, è stato motivo di ulteriore imbarazzo in queste ore per il capo politico dei 5 Stelle a causa di un video circolato sul web. Un filmato che dimostrerebbe che Di Maio e Savona si conoscono da anni. “Non me lo ricordo – ha puntualizzato Di Maio all’assemblea dei gruppi M5s – Non l’ho mai incontrato e non abbiamo mai discusso di euro. La conoscenza tra me e Savona è avvenuta con Salvini a Roma una settimana prima di formare la squadra dei ministri”. “Savona  – ha aggiunto – era un punto di caduta tra il M5S e la Lega, il Mef non era in quota Lega, noi abbiamo deciso insieme il profilo di Savona”.

Di qui l’ideona di tenere Savona in squadra, ma affidandogli un altro ministero. “Troviamo una persona di eccellente caratura come Savona e lui rimane con un altro posto nella squadra di governo”, ha proposto Di Maio in diretta su Facebook. In casa 5 Stelle si sta tentando di tutto per riaccendere la possibilità di un governo con la Lega.

“Secondo me se questa XVIII legislatura deve lasciare un ricordo agli italiani deve essere con un governo politico”, ha detto ancora Di Maio su Facebook ribadendo il “no” di M5S all’esecutivo Cottarelli, “che non avrà i numeri in Parlamento”. La buona riuscita della proposta di un nome alternativo al Mef a Paolo Savona, con l’economista sardo comunque in campo, a questo punto, “non dipende da noi”, ha concluso. “Il M5S ci sta, dipende dall’altra forza politica che fa parte del contratto. Se ci sta chiederemo di richiamare Conte al Quirinale per l’incarico, è una grande occasione”.

Da Sestri Levante, il segretario della Lega, Matteo Salvini ha detto di essere “estremamente paziente però la mia pazienza è quasi finita e penso anche la vostra. Nel frattempo le rate del mutuo non hanno pazienza”. “Se mi bloccano adesso – ha detto Salvini – girerò tutta Italia per chiedere fino all’ultimo voto e avere la maggioranza per fare da solo quello che in questo momento non ci fanno fare. Sono le ultime ore. Vediamo cosa ci aspetta”.

L’altra ipotesi di giornata è quella della non sfiducia a Cottarelli. Nel caso in cui non dovesse riprendere quota il governo giallo-verde, Salvini sarebbe disponibile a far partire l’esecutivo Cottarelli. “Non ostacoleremo soluzioni rapide per affrontare le emergenze ma ridiamo la parola agli italiani il prima possibile”. Dunque una non-sfiducia a Cottarelli che porti il Paese al voto a settembre-ottobre. Possibilità che si intravede anche nelle parole del numero due della Lega, Giancarlo Giorgetti: “C’è Cottarelli che sta tentando di fare il governo. Se i voti non ce li ha, dovremo studiare un percorso ordinato verso elezioni il prima possibile”.

Si tratterebbe quindi di astenersi, tutti, nel voto di fiducia per dare a Cottarelli la possibilità di fare un governo elettorale. Ma in tal caso i 5Stelle non ci stanno. A ribadirlo è lo stesso Di Maio: “Non sfiducia tecnica è una pratica da Prima Repubblica. O governo politico o voto”.