ROMA – Un governo leggero, politico ma non nei posti chiave. E un programma di governo preciso, anzi già scritto: quello dei dieci Saggi. Giorgio Napolitano pensa a una soluzione snella, un esecutivo con dodici ministeri pronta a mettersi subito all’opera soprattutto sulle riforme economiche.
Ma quali i ministri?
Presidente del Consiglio. Il favorito resta Giuliano Amato che piace a Napolitano per esperienza e capacità di unire destra e sinistra. Non piace alla Lega né alla “piazza” è vero. Ma in questo momento le preoccupazioni del Quirinale sono altre. Possibilità anche per Gianni Letta: con lui il governo sarebbe però diverso: non esecutivo che punta a durare ma governo dichiaratamente di scopo. Fuori dalla corsa Matteo Renzi: pesano il veto di Berlusconi, la freddezza del Pd e le perplessità di Napolitano che lo ritiene non abbastanza “esperto per il momento”.
Economia. Difficile che sulla poltrona possa arrivare Mario Monti: presenza giudicata troppo ingombrante sia da Giuliano Amato sia da Enrico Letta. Allora il favorito secondo il Corriere della Sera è Fabrizio Saccomanni. Ma in corsa c’è un altro uomo di Bankitalia, il vice direttore Salvatore Rossi, dato in pole dal Messaggero. Speranze anche per Enrico Letta qualora il premier fosse Amato. Repubblica, invece, punta su Pier Carlo Padoan, vice segretario dell’Ocse.
Giustizia. Il super favorito per il ruolo di Guardasigilli è Luciano Violante, dato in pole sia dal Corriere sia dalla Repubblica. Ma hanno possibilità anche il presidente della Corte costituzionale, Franco Gallo e il costituzionalista e “saggio” Valerio Onida.
Esteri. Corsa sostanzialmente a due per il ministero degli Esteri. In pole Massimo D’Alema ma possibilità anche per Mario Monti.
Interni. Il ministero, salvo sorprese, dovrebbe restare ad Anna Maria Cancellieri, favorita sia in caso di soluzione Amato, sia in caso di soluzione Letta.
Istruzione. Possibile il ritorno di Mariastella Gelmini, soluzione che però scontenterebbe piazza e soprattutto studenti. Anche per questo circola in modo insistente il nome di Mario Mauro di Scelta Civica.
Sviluppo Economico. E’ un rebus. I nomi che circolano sono diversi: il Corriere punta su Enrico Giovannini, presidente dell’Istat. Repubblica, invece, punta su Sergio Chiamparino mentre il Messaggero fa il nome di Francesco Boccia. In corsa anche gli “scartati” dalla poltrona dell’Economia.
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