Governo, la bozza del contratto su cui si è arenata la trattativa. M5S-Lega: “Bozza vecchia”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Maggio 2018 - 20:59 OLTRE 6 MESI FA
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Governo M5s-Lega, la bozza del contratto su cui si è arenata la trattativa tra Di Maio e Salvini

ROMA – Uscire dall’euro. Togliere le sanzioni a Putin. La richiesta a Draghi di cancellare 250 miliardi di debito italiano. E’ l’Huffington Post a pubblicare in esclusiva [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,Ladyblitz – Apps on Google Play] il documento integrale di 39 pagine su cui si è arenata la trattativa tra Di Maio e Salvini.

Poco dopo però arriva una nota congiunta dei partiti interessati : “Il contratto di governo pubblicato dall’Huffington Post è una versione vecchia che è stata già ampiamente modificata nel corso degli ultimi due incontri del tavolo tecnico. La versione attuale, dunque, non corrisponde a quella pubblicata. Molti contenuti sono radicalmente cambiati. Sull’euro, ad esempio, le parti hanno già deciso di non mettere in discussione la moneta unica. La versione pubblicata, dunque, non è fedele a quella attuale”.

La bozza del “contratto per il governo del cambiamento” (del 14.05.2018, ore 9.30), comincia con una assunzione di reciproco impegno. “Il presente contratto è sottoscritto dal Signor Luigi Di Maio Capo politico del “Movimento 5Stelle” e dal Signor Matteo Salvini “Segretario Federale della Lega”, seguita da una certificazione della firma”. Il programma tocca argomenti scottanti come il conflitto di interessi e giustizia, temi che coinvolgoni in primis l’alleato di Salvini, e nemico giurato dei 5 Stelle, Silvio Berlusconi. Il filone ‘giustizialista’ prevede poi più tribunali e carcere e un inasprimento delle pene, anche se la bozza glissa sui temi dell’immigrazione più a cuore del segretario del Carroccio come espulsioni e respingimenti. È in evidenza invece il capitolo Europa, che secondo il contratto deve cambiare radicalmente. Nella bozza di contratto si definisce “necessaria una ridiscussione dei Trattati dell’Ue” e, a livello di budget, si prevede di “ridiscutere il contributo italiano all’Ue in vista della programmazione 2020”.

Sul fronte europeo, pur confermandosi la fedeltà alla Nato con gli Stati Uniti “alleato privilegiato”, si stabilisce “l’apertura alla Russia, da percepirsi non come una minaccia, ma quale partner economico e commerciale”. Su questo solco la Lega incassa un obiettivo tanto sbandierato in campagna elettorale: “il ritiro immediato delle sanzioni imposte alla Russia” e la riabilitazione di Mosca come “interlocutore strategico” in aree di crisi come Siria, Libia e Yemen.