Governo, Messora-Cecconi (M5s) aprono al Pd ma… “Mai Bersani premier”

di Daniela Lauria
Pubblicato il 20 Marzo 2013 - 10:25 OLTRE 6 MESI FA
Il portavoce del Movimento 5 Stelle, Claudio Messora (Foto Lapresse)

ROMA – Il Movimento 5 Stelle sembra aprire uno spiraglio al Pd ma, questa la precondizione, mai con Bersani premier. Mentre Giorgio Napolitano dà il via alle consultazioni per la formazione del nuovo governo, il Movimento 5 stelle esclude categoricamente di poter votare la fiducia a un governo Bersani, ma lascia intravedere alcune soluzioni alternative. Lo ha lasciato intendere Claudio Messora, da appena 24 ore scelto portavoce dei 5 Stelle, che ai microfoni della Zanzara su Radio 24, ha detto: “Non daranno mai la fiducia a Pier Luigi Bersani. Nemmeno se cammina sui ceci. Ma su un esecutivo con persone esterne ragioneremo”.

Si intuisce ancor più chiaramente dalle parole del neodeputato a 5 Stelle, Andrea Cecconi, che in un’intervista a Repubblica, ipotizza: “Se ci fosse un governo scelto come Grasso e Boldrini, di persone fuori dal sistema, lontane dai partiti” il Movimento Cinque Stelle potrebbe anche non votare contro. “Votarlo magari no – dice Cecconi – ma ci sono tanti modi. Si può uscire dall’aula, abbassare il numero legale. Non c’è bisogno di dare per forza la fiducia, quella è una cosa che vedo davvero difficile”, anche perché una volta data “sarebbe troppo difficile toglierla”. Sul punto si era già espresso, in maniera più o meno identica, Messora su Radio24: “Una volta che dai la fiducia è un casino. Perché poi toglierla è complicato”.

Soprassedendo sul fatto che non c’è nulla di complicato, basta non votarla la volta successiva, Cecconi poi ammette: “Bisognerà sedersi a un tavolo, prima o poi. Bisognerà decidersi a parlare con le altre forze politiche”. Che “non vuol dire fare scambi, non è questo il punto. Ma il dialogo non è mai stato vietato, neanche da Grillo sul blog”. Ed è “quel che andrà fatto, prima o poi: mettersi l’uno davanti all’altro, in modo che si veda cosa vogliamo offrire noi, e cosa offrono loro”. Resta da capire quali siano i ragionevoli tempi del dialogo secondo i pentastellati.

Intanto ieri, la capogruppo alla Camera, Roberta Lombardi è passata a battere cassa e ha annunciato che il MoVimento ha indicato alla Camera Luigi Di Majo per il ruolo di vicepresidente, Laura Castelli per quello di questore e Riccardo Fraccaro per quello di segretario. Lombardi ha parlato ai giornalisti in una conferenza stampa in cui era espressamente vietato fare domande, e dunque era  solo un comunicato bulgaro (l’espressione calzante è di Andrea Malaguti sul quotidiano La Stampa).

Le rivendicazioni del M5S, che pretende di essere votato per le cariche istituzionali in virtù del consenso raccolto alle elezioni, ma si rifiuta di votare chiunque a priori, hanno suscitato l’ilarità del segretario Pd:  “Curiosa posizione…”, ha commentato Pier Luigi Bersani. “Ma noi siamo gente di buona volontà. Vedremo”, ha aggiunto.