Governo Monti perde consenso: riforma negativa per due italiani su tre

Pubblicato il 25 Marzo 2012 - 10:31 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il consenso per il governo Monti cala sotto al 50%, arrivando a quota 44%. Secondo il sondaggio di Renato Mannheimer per il Corriere della Sera, a ridurre l’apprezzamento per l’esecutivo tecnico è stata soprattutto la riforma del mercato del lavoro, che non piace a due italiani su tre.

Una situazione che influisce sui comportamenti dei leader di partito, soprattutto nel caso del Pd di Pier Luigi Bersani, e che potrebbe causare fratture nel quadro politico.

Se agli inizi di marco il consenso per il governo Monti era intorno al 50-60%, la percentuale oggi si attesta al 44%, con un 54% degli italiani che esprime una vera e propria insoddisfazione per l’operato dell’esecutivo.

A perdere la fiducia nel governo, sottolinea Mannheimer, sono soprattutto operai e lavoratori dipendenti di livello medio-basso, ma anche studenti pensionati e casalinghe. Al contrario restano soddisfatti imprenditori, liberi professionisti, quadri e impiegati, soprattutto se con titolo di studio elevato.

Crolla il consenso tra gli elettori della Lega Nord (-32%) e quelli del Pd (-17%), ma anche, seppure meno, tra gli elettori del Pdl (-10%) e dell’Udc (-9%).

Per quanto riguarda la riforma del mercato del lavoro, l’interesse degli italiani è diffuso (solo il 14% si dice all’oscuro della questione), ma il giudizio sulle decisioni del governo non è buono: due italiano su tre (il 67%) non approvano la riforma. Contrari soprattutto gli operai e chi vive al Sud, favorevoli gli imprenditori e i liberi professionisti.

A livello di elettorato, la maggioranza dei votanti sia del Pd sia del Pdl non pensa bene della riforma: rispettivamente il 67% e il 58%. I motivi, naturalmente, sono opposti: gli elettori del Pdl rimproverano al governo scarsa tenacia, quelli del Pd sono contro la riforma dell’articolo 18.

In ogni caso, due italiani su tre (63%) pensano che l’esecutivo sia troppo decisionista.