Governo: Nitto Palma nuovo ministro della Giustizia

Pubblicato il 27 Luglio 2011 - 17:49 OLTRE 6 MESI FA

Francesco Nitto Palma (Foto LaPresse)

ROMA – E’ Francesco Nitto Palma il nuovo ministro della Giustizia. Il presidente Giorgio Napolitano, dopo una mezz’ora di colloquio con il premier Silvio Berlusconi, ha firmato il decreto per l’avvicendamento alla guida del ministero di via Arenula, dopo la formalizzazione delle proprie dimissioni dall’incarico di governo da parte di Angelino Alfano, neo segretario politico del Pdl. La nomina a ministro fa decadere quella a sottosegretario all’Interno, sino ad oggi ricoperta dall’on. Palma. Nella stessa occasione è stata nominata Anna Maria Bernini nuovo ministro delle Politiche comunitarie.

Il Presidente della Repubblica – si legge in una nota diffusa dal Quirinale- ha firmato il decreto con il quale, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, vengono accettate le dimissioni rassegnate dall’onorevole avvocato Angelino Alfano dalla carica di Ministro della Giustizia e nominato al medesimo dicastero il senatore dottor Nitto Francesco Palma che cessa dalla carica di Sottosegretario di Stato all’Interno.

Il Capo dello Stato ha anche firmato, su proposta di Berlusconi il decreto di nomina dell’onorevole prof.ssa Anna Maria Bernini Bovicelli alla carica di Ministro senza portafoglio. La Bernini, secondo quanto si apprende da fonti di governo, avrà la delega alle politiche comunitarie.

Il Pdl nel frattempo ha reso nota la lettera con cui Alfano ha rassegnato formalmente le proprie dimissioni dall’incarico nel governo, ritenuto non sovrapponibile a quello di guida del partito. “Carissimo Presidente – si legge nella lettera – a ragione dell’incarico di Segretario politico del Pdl, di recente conferitomi, rassegno le mie dimissioni dalla carica di Ministro della Giustizia, in considerazione della specificità  e dei compiti che allo stesso sono riconosciuti dalla nostra Carta Costituzionale e che mi fanno ritenere tale funzione di Governo incompatibile con un così rilevante incarico politico”.