Governo, Sacconi: “Dopo la fiducia nuovo partito con l’Udc”

Pubblicato il 5 Dicembre 2010 - 09:15 OLTRE 6 MESI FA

Le prossime settimane saranno un ”bivio”, una ”scelta storica come nel 1948”, un’opzione ”tra il regresso dell’Italia e l’evoluzione del berlusconismo”. Intervistato dal Sole 24 Ore, il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi si dice convinto che il 14 dicembre la fiducia ci sarà, anche se ”risicata”, e rappresenterà ”lo scalino sul quale costruire l’evoluzione del berlusconismo con un progetto che può anche allargare la maggioranza in vista del voto alla scadenza naturale della legislatura”.

Non solo un’apertura all’ingresso nel governo dell’Udc di Casini, ma ”un allargamento da realizzare su una prospettiva politica più profonda, fondata sulla costruzione dell’unica sezione italiana del partito popolare europeo”.

Sacconi si rivolge ”a tutti i riformisti e i cattolici moderati, ovunque siano collocati, ma anche agli esponenti dei corpi sociali che possono voler essere costituenti di questa esperienza politica. Niente annessioni, ma costituenti con pari dignità”.

Per quanto riguarda la partita dell’economia, il ministro afferma che grazie al ”combinato disposto del carisma di Berlusconi e dell’intelligenza dei cambiamenti di Tremonti” il governo ”ha avviato la fuoriuscita dal tempo del debito pubblico” mentre ”tutte le opposizioni di ieri e di oggi manifestano attitudine alla spesa” ecco perché una loro vittoria ”segnerebbe il ritorno del partito della spesa” e aprirebbe ”scenari tipo Grecia”.

Se il 14 invece la fiducia mancherà per Sacconi non esistono mezze misure: ”Ci batteremmo contro il regresso rendendoci disponibili solo alle urne: non un ministro, non un dirigente o un esponente del Pdl, sarà disponibile ad altro che non all’immediato ritorno alle urne”. Esclusi nuovi governi di centro-destra guidati da personalità come Gianni Letta o Giulio Tremonti.

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