Scajola: “Il Pdl non è mai nato. Serve una maggioranza più vasta”

Pubblicato il 13 Ottobre 2011 - 14:22 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 13 OTT – ”Berlusconi deve prendere in mano una situazione difficile per allargare il consenso parlamentare. C’è bisogno di un governo con una maggioranza più vasta per garantire di uscire dalla situazione difficile in cui siamo. Berlusconi è stato il protagonista della politica negli ultimi vent’anni e può esserlo ancora nella nuova fase che si deve aprire”. Lo scrive Claudio Scajola in un articolo sul sito della sua fondazione, nel quale rivendica un confronto ”a viso aperto”, senza ”complotti o messaggi trasversali”.

”E’ inutile girarci intorno: il Pdl non è mai nato davvero. Oggi più che mai c’è bisogno di costruire un percorso dove il nuovo Pdl possa diventare il raccoglitore di un partito dei moderati in cui si ritrovino tutti quelli che si sono persi in questo bipolarismo anomalo. E’ necessario che Berlusconi sia artefice di una grande scossa, di una grande svolta, come nel ’94”, aggiunge. ”Il percorso per il partito dei moderati va iniziato!”.

”Qui non è questione di fede, di amore, di dedizione, ma di costruire un progetto politico capace di garantire una maggioranza moderata alle prossime elezioni politiche. Per farlo occorre avere il coraggio di mettere in discussione alcuni schemi e anche certe convenienze per realizzare qualcosa di più grande di ciascuno di noi”, scrive Claudio Scajola in un intervento sul sito della sua fondazione che porta la data di ieri.

”Si è fatto un gran parlare dei nostri obiettivi – prosegue, con riferimento ai parlamentari a lui vicini – ebbene, noi non siamo né carbonari né gente abituata a pugnalare alle spalle. Diciamo quel che pensiamo e cioè che e’ necessario che Berlusconi sia artefice di una grande scossa, di una grande svolta, come fece nel ’94 quando fermò la ‘gioiosa’ macchina da guerra di Occhetto. Altrimenti il Paese non si salva”.

”Questo non ha nulla a che fare con le illazioni sulla ‘rinascita della Democrazia Cristiana’ che si leggono di tanto in tanto – aggiunge l’ex ministro – Nessuno che conosca la realtà italiana può seriamente pensare ad una rinascita della Dc. Tutt’altra cosa è lavorare, come noi facciamo, perche’ si possano ritrovare insieme coloro che si riconoscono in certi valori per un progetto nuovo, chiamiamolo partito dei moderati o altro. Il percorso per il partito dei moderati però va iniziato! Mesi fa suggerimmo una Costituente che, però, non è mai decollata”.