Il Grande Cervello a Palazzo Grazioli: Ruby sarà la “Monaca di Arcore”? E per bandiera una mutanda

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 11 Febbraio 2011 - 15:20 OLTRE 6 MESI FA

Ruby

ROMA – Il Grande Cervello fa mumble-mumble, rumor di rotelle di ingegni al lavoro forte come il rombo di un metrò sotterraneo. Cosa elabora, costruisce e presto sfornerà il Grande Cervello? Azzardiamo e un po’ consigliamo: una Ruby che prende i voti, si fa monaca e suora. E svela il “Terzo segreto di Arcore”: l’immacolata concezione e pratica delle “cene eleganti”. Senza dimenticare e omettere la dura vittoria contro le “tentazioni”. Non può essere, troppa fantasia? Attenti a scartare come impossibile la rappresentazione della “Monaca di Arcore”, il Grande Cervello ha già posto la prima pietra, ha già raccontato di Ruby punita e ferita con l’acqua bollente dai genitori islamici perché voleva convertirsi al cattolicesimo. Ancora un passo e alla “Monaca di Monza” ci siamo. Un passo indietro però, andiamo al quartier generale del Grande Cervello.

Palazzo Grazioli, tardo pomeriggio del 10 febbraio: processione all’ingresso e riunione all’interno. Processione e riunione dei  “Vendicatori”. Potremmo chiamare così, mutuando il nome da un celebre fumetto della Marvel, la task force adunata dal gran capo Silvio Berlusconi. Il Cavaliere, nelle vesti multiple di Presidente del Consiglio, di editore, di impresario della vendetta e di vittima del “golpe morale” ha voluto riunire i suoi uomini più fidati, le “guardie armate”. Armate di ingegno e fantasia che ha nella carta stampata e nella tv, riuniti per studiare e pianificare le prossime mosse e le strategie future per contrastare la “magistratura eversiva” e la “lobby anti berlusconiana”.

Le affinità con il fumetto non sono poche e può essere un esercizio divertente leggere i fatti di casa nostra attraverso la lente di una storia di supereroi edita nel 1963. Se i vendicatori si riuniscono a New York a casa del ricco Tony Starks, alias Iron Man, i nostri si riuniscono a Palazzo Grazioli, a casa di Silvio Berlusconi alias Presidente del Consiglio. Al tavolo di Iron Silvio siedono le menti migliori che il Cavaliere annovera tra i suoi fedelissimi: Giuliano Ferrara, direttore del Foglio, Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, Claudio Brachino, direttore di Videonews-Mediaset e quello di Studio Aperto Giovanni Toti, insieme ad Alfonso Signorini, direttore di Chi e “opinionista” del Grande Fratello. Si nota facilmente un’assenza illustre, manca un nome, come Hulk che abbandonò il gruppo a causa della diffidenza dei compagni, a Palazzo Grazioli non c’è più Emilio Fede, colpito e “screditato”, lui sì, dall’inchiesta sul bunga bunga. E a sentire la voce che circola su Fede che non intende lasciare il Tg4 perché non è soddisfatto della buonuscita che gli sarebbe stata offerta (sembra 10 milioni di euro), può venire perfino qualche “invidia” per il tramonto di Fede. Ma niente nostalgie e sentimentalismi, al Grande Cervello serve un Tg4 più “moderno”.

La task force berlusconiana dell’inchiostro e dell’etere, Repubblica la chima addirittura la “Struttura Delta”, deve spezzare l’assedio con sortite in grande stile dal castello. Berlusconi ha detto: “Basta giocare in difesa, si gioca all’attacco”. Si mettono di impegno: salvare Berlusconi è missione pubblica e un po’ anche privata, vuol dire per molti anche salvare le proprie carriere. La riunione che si è svolta a Palazzo Grazioli non è la prima nel suo genere, ma rappresenta, come usa dire, un salto di qualità. Da uomo intelligente e senza scrupoli qual è, la costituzione della task forze, del “Grande Cervello”, è stata una delle prime intuizioni del premier-tycoon che, invece di risolvere il suo enorme conflitto di interessi, l’ha ingigantito e sfruttato fino in fondo per mettere in moto la più micidiale  macchina di fabbricazione del consenso mai concepita in una normale democrazia europea. Il salto di qualità non è quindi nella sovrapposizione di ruoli o nella discutibile scelta di usare i propri mezzi e i propri uomini per “narrare” la “realtà parallela” (copyright di Signorini), ma nella scelta del luogo. Quella da poco conclusasi è la prima riunione del “Grande Cervello” che si è svolta alla luce del sole, in una sede istituzionale quale è Palazzo Grazioli, il pudore o almeno la discrezione avevano sempre relegato questi conclavi nella residenza privata di Iron Silvio, ad Arcore.