Grecia, Juncker: “Giù le armi, negoziate”. Tsipras chiede subito 7 miliardi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Luglio 2015 - 10:04 OLTRE 6 MESI FA
Grecia, Juncker: "Tornare a negoziare, no Grexit". Carta Tsipras, 1 mld scontato

Grecia, Juncker: “Tornare a negoziare, no Grexit”. Carta Tsipras, 1 mld scontato

ROMA – Da una parte il primo interlocutore del governo greco, la Commissione guidata da Juncker invita a deporre le armi e negoziare, dall’altra lo stesso Tsipras fa circolare, prima del negoziato, una richiesta di 7 miliardi di euro possibilmente entro le prossime 48 ore, per fare fronte all’emergenza, cioè ai debiti in scadenza, ed evitare il default.

“E’ tempo che torni il buon senso” ed è arrivato il momento di “tornare a negoziare” e di fermare “la sparatoria a bruciapelo”: di fronte all’assemblea plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, il presidente della Commissione Jean Claude Juncker prova a convincere che la politica possa risolvere l’impasse greco e invitare i contendenti a smussare i toni muscolari e il radicalizzarsi della crisi.

Juncker, mentre ragiona in pubblico spargendo ottimismo e incoraggiando il buon senso, sa che la proposta che Tsipras farà ai leader europei non può prescindere e andare oltre la bozza che porta il suo stesso nome con sconto limitato. Sarebbe la carta segreta appoggiata dal presidente della Commissione nella ricostruzione di Federico Fubini sul Corriere della Sera.

Tsipras ha il mandato a proporre oggi a Bruxelles qualcosa di simile al piano di riforme per la Grecia pubblicato giorni fa dal presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, con modifiche che valgono circa un miliardo di sacrifici in meno. Dietro di sé il premier non avrà più solo il suo partito di sinistra radicale e gli alleati di governo della destra, ma tutti i partiti democratici e il 61% dei greci che ha votato No al referendum. (Federico Fubini, Corriere della Sera).

Il popolo greco “ha votato ‘no’ su un testo che non è più sul tavolo”, ha infatti sottolineato Juncker, dopo aver affermato che “certamente rispettiamo” il referendum ma affermando di “non aver capito” che cosa è stato chiesto ai cittadini. “Voglio evitare la Grexit, sono contrario, cercherò di evitarlo fino alla fine”, ha ribadito.

“C’è chi di nascosto punta sull’uscita della Grecia. In Europa non esistono risposte facili. La commissione Ue farà in modo che riprendano i negoziati” è il suo monito.  Tuttavia, è “inaccettabile per la Commissione essere chiamati terroristi” dal governo greco. “Il governo greco ci deve dire come si vuole districare da questa situazione”, invitando il recalcitrante interlocutore a formulare “proposte concrete” e avvertendo che la situazione “non si risolve in una notte”.

I greci ed il resto dell’Europa “possono contare sulla Commissione”. E qui la bacchettata prende la direzione dei falchi del nord: “Il ruolo della Commissione Ue rispetto alla Grecia viene molto criticata in alcuni Stati specialmente dove si parla tedesco. O si vuole una Commissione politica o la vogliono di alti funzionari. Io sono un politico. E’ sorprendente che riguardo alla Grecia si possano esprimere tutti tranne il sottoscritto ma non mi lascio mettere museruola, sono stato eletto. Lo stesso vale per il presidente del Parlamento Ue, che non è una tigre di carta e può esprimersi”. Nell’Eurosummit straordinario di stasera sulla Grecia “andiamo a negoziare, abbassando il volume della retorica”.