Gregorio De Falco (M5s), la moglie va alla polizia ma non denuncia. Lui: “Mai violento, ci stiamo separando”

di redazione Blitz
Pubblicato il 19 Febbraio 2018 - 08:44 OLTRE 6 MESI FA
Gregorio De Falco (M5s), la moglie va alla polizia ma non denuncia. Lui: "Mai violento, ci stiamo separando"

Gregorio De Falco (M5s), la moglie va alla polizia ma non denuncia. Lui: “Mai violento, ci stiamo separando”

ROMA – Non c’è pace per il Movimento 5 Stelle, che dopo la magagna rimborsopoli è ora alle prese con lo strano caso del comandante Gregorio De Falco, dopo che la moglie Raffaella si è rivolta alla Polizia di Livorno affermando di essere stata aggredita con la figlia dal marito “in stato di alterazione”. Accuse gravi, se fossero vere, alle quali però non è corrisposta alcuna denuncia e che lo stesso De Falco nega categoricamente: “Mai stato violento”, ha giurato l’eroe nazionale del “Torni a bordo cazzo”. “E’ evidente che si tratta di una strumentalizzazione mediatica volta alla denigrazione”, precisa spiegando che si sta separando dalla moglie.

“Con mia moglie siamo in via di separazione. Non convivevamo più da un anno e mezzo”, ha detto il super candidato dei 5 Stelle al Corriere della Sera. E’ stata solo una accesa lite per questioni economiche: “Al massimo ho usato una pacata difesa passiva – precisa – Le difficoltà di trovare un accordo economico tra le parti e la tensione che ne deriva è il motivo scatenante dell’episodio di un recente alterco. Che comunque affermo e ribadirò sempre con onestà, non mi ha visto attore di violenze, ingiustamente attribuite alla mia persona, nei confronti dei miei familiari”.

Ma intanto il Pd è già partito all’attacco con Matteo Renzi pronto a chiederne la testa: “Se c’è qualche candidato che mette le mani addosso alla moglie o alla figlia, su quello tutti insieme si dica no. Sulla violenza non si scherza”. Luigi Di Maio lo difende: “Lo ho chiamato, ha smentito a me e pubblicamente”. E rilancia: “La violenza sulle donne è inaccettabile. Chiedo quindi alla signora di fare la denuncia in modo che si possano accertare i fatti.

De Falco però avverte: “Io porterò in tribunale coloro che mi stanno diffamando accostando il mio nome ad atti di violenza contro le donne. E aspetto scuse pubbliche da chi ha già infangato il mio nome soprattutto per bassi fini elettorali come stanno facendo alcuni candidati del Pd”.