Guglielmo Epifani, uomo della mediazione. Dalla Cgil al Pd: il profilo

Pubblicato il 11 Maggio 2013 - 03:04 OLTRE 6 MESI FA

Guglielmo Epifani (Foto Lapresse)

ROMA – “Lascio con la speranza che le cose possano cambiare“: era il 16 ottobre 2010, in Piazza San Giovanni a Roma. Il comizio ad una manifestazione delle tute blu della Fiom è l’ultimo da leader della Cgil per Guglielmo Epifani. Che resta nell’ambiente sindacale, come presidente dell’associazione Bruno Trentin, ma pian piano riscopre la tentazione per la politica alla quale prima non aveva mai ceduto.

Gulielmo Epifani il sindacalista, l’uomo della mediazione, il socialista riformista. Infine il segretario-traghettatore: sul suo nome si sta trovando un accordo tra le varie componenti del Pd. Sarà lui che porterà il Partito democratico al Congresso di ottobre.

Epifani con il declino del Psi si iscrive ai Ds, dove Walter Veltroni gli offre un ruolo nella macchina organizzativa del partito per la sua esperienza nell’organizzazione del sindacato di Corso Italia. Dove preferì restare. Così come più volte ha rifiutato offerte di candidatura, dalle amministrative all’europarlamento, a quella per la corsa alla poltrona di sindaco di Napoli.

Epifani arriva alla politica dopo una vita dedicata alla Cgil, da segretario generale aggiunto dei poligrafici e cartai fino a diventarne il leader, segretario generale dopo Sergio Cofferati di cui era stato il vice dal 1994 al 2002. Alle politiche dello scorso febbraio è candidato ed eletto alla Camera dei Deputati come capolista della lista Pd nella circoscrizione Campania I.

Chi lo conosce bene, coglie in lui un tratto caratteristico, una grande propensione alla mediazione: una persona ”che non divide”, ma sa ricucire, riavvicinare, tenere insieme. Dote che lo ha distinto alla guida del primo sindacato italiano, e che appare fondamentale per il ruolo di traghettatore del Pd verso la stagione congressuale.

Una laurea in filosofia su Anna Kuliscioff, una delle grandi figure del socialismo italiano, Epifani è romano, classe 1950. Da sempre impegnato nel sociale, nel volontariato per i quartieri di periferia. Ama la poesia, la musica, la chitarra e i buoni vini.