I Cicchitto fanno venire nostalgia del Capo. Ridateci Silvio

Pubblicato il 16 Dicembre 2009 - 13:28| Aggiornato il 21 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

cicchittoIl medico di fiducia, quell’Alberto Zangrillo che momentaneamente nei Tg e sui giornali ha preso il posto di Niccolò Ghedini, ha prescritto al premier almeno dieci, quindici giorni di riposo assoluto, una sorta di “divieto sanitario” di gettarsi anima e corpo nella mischia della politica quotidiana. Speriamo siano di meno, “aridacete in fretta il Capo”, perchè i suoi collaboratori più stretti e zelanti, lasciati a se stessi, in dieci, quindici giorni possono fa più danni dell’uragano Katrina e del terremoto d’Abruzzo messi insieme. Saranno pure suoi allievi, ma, senza il maestro in classe, si comportano come una scolaresca ammalata di bullismo.

Angelino Alfano fa il ministro della Giustizia, in assenza del Capo è salito in cattedra e ha improvvisato una lezione di morale e di storia. Ha detto: “Quando la politica diventa il Male contro il Bene, i cattivi contro i buoni, allora l’odio si impianta prima nella mente di uno debole di mente, ma poi viaggia oltre, tocca altre menti”. Giusto, non fa una piega. Ma Angelino Alfano ha comunicato questa sua riflessione a Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera? In assenza del Capo Cicchitto è andato alla lavagna della classe, ha preso il gesso e ha tracciato due campi, due liste: i buoni e i cattivi, il Bene e il Male. I cattivi e il Male sono: “I giudici, i quotidiani Repubblica e Il Fatto, Santoro, Travaglio…”. Sulla pedana a fianco della lavagna dove Cicchitto scriveva, il ministro Brunetta sorrideva compiaciuto, l’aveva detto lui che i cattivi e il Male erano “le élites di merda…”.

Finito? Neanche per sogno. Il deputato leghista Giancarlo Lehner, interpretando a pieno l’umore e il malumore di Calderoli e Cota, rispettivamente ministro ideologo e capogruppo, prendeva il gesso e allungava la lista dei cattivi e del Male. Ci metteva anche Fini che “ha tirato un altro colpo in faccia a Berlusconi”. E che aveva fatto Fini? Aveva detto che il voto di fiducia sulla legge finanziaria chiesto dal governo era “legittimo ma politico”, cioè non serve a bloccare ostruzionismo delle opposizioni che non c’è nè a varare la legge più in fretta, serve solo a non far parlare il Parlamento sulla legge di bilancio. Chiara dunque l’equazione della Lega e di buona, ottima parte del Pdl: una critica politica, un dissenso politico sono l’equivalente di una statuetta tirata sul volto di Berlusconi.

Dichiarazioni di parlamentari di maggioranza e articoli e titoli dei giornali di destra allungano e perfezionano l’elenco dei “lanciatori di statuette”, insomma dei cattivi e del Male: Di Pietro e la sua Idv, il Pd nonostante “l’ipocrita” visita di Bersani al premier ferito, i blog, il web, internet, quelli che vanno in piazza a fischiare e che adesso devono essere colpiti da inedito e fantasioso “daspo politico”, cioè dovranno restare a casa o firmare in commissariato quando la politica è in piazza (questa, sia pure alla larga, qualcosa di antico ricorda…). E i giornali e i giornalisti maligni e le Procure possedute dal Maligno e…

Visti all’opera senza il Capo, c’è da rimpiangere il Capo. Berlusconi, pur quando è nervoso e furente, è sempre meno livido e acido, in pensieri, parole ed espressione, di quanto non sia di regola Cicchitto. Berlusconi, pur quando va in giro con la scatola del “meccano” per smontare la Costituzione, non comunica lo schifo, il ribrezzo che ogni bravo leghista recita cinque volte al giorno contro tutto ciò che sa di “italiano”. Berlusconi che pur il mondo l’ha diviso eccome in buoni e cattivi, nel Bene e nel Male, a differenza dei suoi “corpi speciali d’assalto”, i cattivi, anche se potesse, non li manderebbe davvero a bruciare all’inferno. I Cicchitto e i Gasparri invece sì, gridano la loro voglia concreta di infilzarli con il forcone, lo impugnerebbero davvero. Silvio ci manchi, ridateci il papà autoritario di tutti gli italiani, gli altri sono solo “ziastri” e pure crudeli.