Ichino lascia il Pd, il web: “Scusati Pietro”. Suo programma uguale all’Agenda Monti

Pubblicato il 24 Dicembre 2012 - 14:15 OLTRE 6 MESI FA
Il file dell’agenda Monti creato da Ichino

ROMA – Pietro Ichino, il giuslavorista ed ormai ex senatore Pd è al centro di una vivace polemica nata su Twitter. Il social network gli dedica l’hashtag, #scusatipietro, in cui si chiede ad Ichino di scusarsi con il Pd per essere passato con Monti. Il professore  avrebbe tradito il partito che lo ha eletto in parlamento, con la decisione di candidarsi al Senato con la lista dell’agenda Monti nella circoscrizione della Lombardia in polemica con Bersani e il suo partito, secondo la maggioranza dei commentatori avrebbe tradito il partito che lo ha portato in parlamento.

La polemica nasce anche da un articolo pubblicato da Dagospia oggi 24 dicembre, “in cui si osserva che il file con estensione ‘pdf’ dell’agenda Monti, pubblicato sul sito del Corriere della Sera, è stato creato dal ‘prof. Pietro Ichino”. La coincidenza tra questo fatto e l’abbandono del Pd da parte di Ichino ha alimentato diversi sospetti, stroncati in parte dallo stesso Ichino che ha precisato che l’Agenda Monti è anche farina del sacco del senatore. 

All’Adnkronos, Ichino ha spiegato: “Non c’è nessun mistero, nè alcun giallo: tutto è stato fatto alla luce del sole. Molte delle tesi esposte nel “manifesto” di Monti sono le stesse di un documento che ho presentato il 29 settembre scorso in un’assemblea pubblica e sottoscritto da diversi parlamentari del Pd. Per quel che riguarda il lavoro, ad esempio, il documento di Monti e il nostro, che si chiamava “l’Agenda Monti al centro della prossima legislatura”, sono praticamente sovrapponibili”.

Mario Monti e Pietro Ichino (LaPresse)

In rete è esplosa anche l’ronia. “Hanno usato il pc a sua insaputa?” chiede ironicamente un utente. Molti commenti sono simili: “Che un senatore del Pd scriva un documento programmatico in competizione con il suo partito è perlomeno imbarazzante”, twitta un altro utente. E’ corretto, è la domanda di molti, “fingere di voler fare le primarie nel proprio partito mentre si sta scrivendo l’agenda di un altro schieramento”?, scrive un’altra.

Il divorzio Ichino e il Pd è stato segnato anche da un altro fatto. Sei giorni fa Ichino aveva deciso di candidarsi alle primarie per i parlamentari: Renzi, che durante le primarie del Pd aveva fatto suo il programma sul lavoro del senatore, s’era detto orgoglioso di stare nello stesso partito con una persona che non era in cerca di un posto sicuro, ma che preferiva affrontare la sfida elettorale.

Il quadro è cambiato tre giorni dopo, quando Ichino ha minacciato di non correre alle primarie se Bersani non avesse smentito la linea di politica economica intestata a Stefano Fassina. In quella intervista, fa notare Repubblica, Ichino si diceva già disponibile a fare il ministro di Monti.